PALLANUOTO

Rari Nantes, Matteo Citro: «Allenarsi fuori dall’acqua? È dura...»

Il coach: «Nel nostro sport c’è poco lavoro “a secco”»

SALERNO - Allenamenti individuali da casa “fuori dall’acqua”, durante questa sosta forzata, per i giocatori della Rari Nantes Salerno che sta riportando la pallanuoto cittadina ad un rinnovato splendore. La squadra giallorossa, neo promossa in serie A1, è ottava in classifica e 21 punti. Il sentore che si sarebbe andati verso la sospensione di tutti i campionati era già avvertito nell’ultima gara disputata lo scorso 7 marzo, in una Piscina Vitale irriconoscibile. Porte chiuse e spalti vuoti hanno accolto i padroni di casa e gli ospiti del Posillipo. «È stata una partita strana, tutti avevamo già un po’ la sensazione che non si dovesse giocare perché il rischio era crescente - racconta mister Matteo Citro -. Un quarto d’ora prima della gara è venuto fuori che un giocatore del Posillipo aveva la febbre. Abbiamo cominciato la sfida con molto ritardo e questa cosa ha influito sulla prestazione».

Tutti a casa, dunque, anche se per chi vive il contatto con l’acqua quotidianamente, lo stop alle attività è ancor più dannoso, se si considera che il grosso del lavoro viene svolto proprio in piscina e che in situazioni normali si fa pochissimo a “secco”. E, mentre, sui profili social degli sportivi di Italia si susseguono allenamenti casalinghi e corse nei pressi delle proprie abitazioni, i pallanuotisti si trovano in difficoltà. «Il nostro è uno sport che richiede prestazioni di alto livello, quando non si è allenati non si riesce a compensare in alcun modo - spiega ancora mister Citro -. Noi lavoriamo in acqua e se esageriamo col lavoro “a secco” facciamo qualcosa di controproducente. Sarà dura riprendere e, infatti, da quando riapriranno le piscine si dovrà capire anche che tempi avremo prima delle gare».

Olga Sammauro

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