SALERNITANA

Quattro anni di inibizione per Fabiani

La sentenza per il processo sportivo riguardante le tessere telefoniche fornite agli arbitri quando il direttore generale granata era dirigente del Messina

La stangata era nell'aria. L’aveva annusata il giorno prima, quando si dibatteva su Potenza-Salernitana (oggi c’è la sentenza). Amarezza e rabbia si mescolano alla convinzione di provare l’innocenza. «Visto il clima che respiravo la squalifica era quasi scontata. Ma con la mente sono già all’appello. Basta leggere le motivazioni per capire l’indecenza di questa squalifica, la bassezza culturale. Come ha detto Palazzi ognuno risponde della propria coscienza: io dormo tranquillo, non so altri...». Dopo 15 giorni Fabiani ha così conosciuto il verdetto della Disciplinare sul deferimento (con Moggi ed ex arbitri) di Palazzi: 4 anni di inibizione perché riconosciuto colpevole "di aver creato un sistema di comunicazioni riservate con Associati Aia, fornendo ad alcuni di essi, direttamente o per interposta persona, schede telefoniche di gestori stranieri, e per essersi avvalso personalmente di tale forma di comunicazione riservata".
Respinte tutte le eccezioni, la mannaia è andata giù pesante. «Ma non hanno riconosciuto uno straccio di prova, non si dice dove abbia dato le schede a Nucini, né dove le abbia comprate: mi hanno dato in pasto, mi hanno fatto pagare l’amicizia conMoggi. Ma non importa, vado avanti».
L’avv. Stagliano ha già pronto il ricorso in appello, «le tesi dell’accusa e la sentenza della commissione sono senza appigli, alla fine giustizia sarà fatta». All’epoca dei fatti Fabiani era il dg del Messina: adesso, dal giorno della comunicazione della sentenza, non potrà più ufficialmente ricoprire incarichi ufficiali. «Gli sono umanamente vicino - ha detto Castori dal ritiro - stimo molto Fabiani, so cosa prova in questo momento». In serata via web, la società: "La Salernitana, nel prendere atto delle decisioni assunte dalla Disciplinare sull’inibizione di anni 4 irrogata al signorFabiani, pur consapevole che la predetta sanzione non è da ritenersi definitiva ma esecutiva, nel doveroso rispetto delle istituzioni federali e del deliberato limiterà le mansioni e le funzioni del signor Fabiani in seno alla società in rigorosa ottemperanza alla normativa federale" chiudendo con "Lombardi manifesta al signor Fabiani l’augurio di far valere le proprie ragioni nei successivi gradi di giudizio". Presa di distanza obbligata o meno, Fabiani tira dritto. «Per me non cambia nulla.Non potrò firmare contratti ma non lo facevo pure prima, non andavo inLega o Figc e non ci andrò, così come negli spogliatoii. Ma resto nella Salernitana».