«Quantità e personalità Per i ritocchi c’è tempo»

Breda analizza il centrocampo granata e sposa la linea decisa dal ds Fabiani «Saranno pure pochi ma Torrente ha un reparto di qualità e gente motivata»

SALERNO. «Per i ritocchi c’è tempo. La Salernitana si goda il momento e il suo centrocampo già munito, forte, di esperienza e qualità». La doppia promozione – del mercato e del reparto – arriva da Roberto Breda. Oggi allenatore, è stato mediano, capitano e condottiero granata nelle stagioni più belle chiuse sul terreno di gioco con promozioni esaltanti. In panca, invece, con una bruciante sconfitta in finale playoff col Verona, dopo una miracolosa rimonta tra le macerie del fallimento che di lì a poco avrebbe travolto la Salernitana Calcio.

Coperta corta a centrocampo. D’accordo?

«Come numero di interpreti può essere. Come qualità e caratteristiche no, perché si coprono bene. Piuttosto che averne tanti, è meglio avere una rosa di numero sufficiente perché è un modo per tenere tutti motivati e protagonisti. La Salernitana deve godersi il momento e ha già dimostrato di poter fare bene la categoria. Però dovrà fare molto attenzione – ma lo sa già – perché la serie B all’improvviso può diventare tremenda».

Pestrin e Moro: doppioni?

«Moro ha fatto il mediano e la mezz’ala, in particolare ad Empoli per due anni di fila quando c’era Valdifiori come mediano basso. Pestrin ha trovato maturità e un bell’equilibrio. Sta facendo cose importanti, si è evoluto anche come tipologia di gioco. Riesce a stare molto più tranquillo, non ha preso ancora ammonizioni e non è cosa da poco».

Contro lo Spezia, Moro è squalificato e ci sono tre uomini per tre posti. Lei cambierebbe modulo?

«No. Se poi in corsa bisogna cambiar spartito, Torrente ha uomini per farlo».

La Salernitana a centrocampo è tutta over alla voce “titolari”. Un rischio, in un torneo maratona?

«E’ una scelta che la società ha portato avanti. L’altra faccia dell’over è l’esperienza. L’età è sempre relativa, dipende da come lavori durante il campionato e se c’è un infortunio. Questi aspetti, però, fanno parte dell’imponderabilità. Sono dell’idea che si faccia sempre in tempo ad intervenire, magari a gennaio. La Salernitana deve continuare ad avere questo tipo di identità e cattiveria, intese come voglia di risultati e di personalità. Magari oggi uno si pone il problema a centrocampo e poi tra un mese si ha un problema in un altro reparto dove si pensava di essere coperti, oppure il problema non si materializzerà mai».

Odjer, il baby ghanese arrivato dal Catania, può essere un rifornimento pronto uso per Torrente?

«Non lo conosco ma se è un giovane bravo non avrà problemi, perché Torrente i giovani li ha sempre fatti giocare».

C’è ancora un posto libero nella lista dei diciotto. Secondo lei, Fabiani lo occuperà con un centrocampista?

«Questo trittico di partite in pochi giorni, ma forse già le prime due, sarà molto utile per capire cosa vorrà fare la società. In particolare la prossima, dove non c’è Moro. Ci sono 4 calciatori e tutti di personalità. Già così non è semplice trovare l’equilibrio perché vanno tutti gestiti. Si potrebbe/dovrebbe prendere un giovane ma non è che lo si può prendere tanto per farlo. Nel dubbio, terrei e apprezzerei quelli presenti, perché sono bravi e forti. Mi piacciono moltissimo sia Bovo che Sciaudone, perché fanno le due fasi in modo egregio. Sono tignosi e hanno gamba, si propongono, li trovi spesso in area». (p. t.)

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