Quando Mauro Pantani fu un “cuore ingrato”

Nel ’72, appena passato agli irpini, realizzò una doppietta. «Fui applaudito da entrambe le tifoserie»

SALERNO. Non inizia nel migliore dei modi la stagione 1972/1973 della Salernitana. I granata vivevano una situazione finanziaria difficilissima, tanto che in estate il bomber e simbolo della Salernitana, Mauro Pantani, fu costretto a salutare il cavalluccio. Il suo traserimento fece davvero scalpore: il capocannoniere dell’ultimo campionato di serie C decise di vestire la maglia dei lupi. L’Avellino voleva costruire una squadra per vincere il campionato e i 17 gol di Pantani (18 in realtà, uno poi fu tolto in seguito all’attaccante) erano un bel biglietto da visita. Il presidente della Salernitana, Amerigo Vessa, sin da subito cerca soci per avere supporto economico. Ne trova uno in Tardugno che però lascerà dopo soli tre mesi.

Prima dell’inizio del campionato se ne va anche l’allenatore Giancarlo Vitali: in panchina si siede Nicola Chiricallo. Tutta l’attenzione in città è rivolta alla quinta giornata, quando allo Stadio Comunale si gioca Avellino-Salernitana. Gli irpini sono già primi in classifica, ma nel turno precedente al derby erano incappati in una sconfitta con la Juve Stabia. Cinque i punti della Salernitana, quattro in meno dei cugini. Si gioca il 15 ottobre 1972, tra voglia di rivincita e ambizioni di gloria. Andò malissimo per i granata. La Salernitana non entrò mai in partita e dopo 26’ andò sotto grazie al gol di Desiderio Marchesi. Ma nel secondo tempo si compì l’amaro epilogo: proprio l’ex Pantani divenne protagonista, realizzò una doppietta ed ecco il 3-0 Avellino per uno dei più pesanti ko in un derby per il cavalluccio.Anni dopo, ricordando quella gara, Mauro Pantani disse: «La gioia più grande fu che ad applaudirmi a scena aperta furono sia i tifosi biancoverdi che quelli granata. Per me fu un momento indimenticabile che mi è rimasto scolpito nel cuore e che non dimenticherò mai. Fu anche un momento di grande cultura e sportività tra due tifoserie eccezionali». Alla fine di quel toreno l’Avellino salì per la prima volta in serie B mentre i granata restarono ancora nel limbo della terza serie. (l. d. d.)

(2 - continua)

©RIPRODUZIONE RISERVATA