A CACCIA DEL BLITZ

Pro Vercelli-Salernitana: le probabili formazioni

Il mister non schiererà Rossi e Rodriguez. A centrocampo riecco Ricci e Signorelli

VERCELLI - Vercelli è la tappa-bivio, la gara rischiatutto, la partita che può dare ossigeno o depressione alla Salernitana, il trampolino o la botola per Bollini. Dopo il 2-2 in rimonta con il Pescara, Lotito c’è andato di cesello ma i messaggi li ha mandati comunque, a iosa: «E’ importante che ogni calciatore giochi nel proprio ruolo. Vitale e Pucino impiegati attaccanti esterni, è vero, ma è accaduto per necessità». Adesso lui e l’altro co-patron Mezzaroma, insieme ai tifosi, si aspettano il colpo d’ala, perché con la Pro Vercelli si può vincere, anzi si deve, è d’obbligo. Il copione è sempre lo stesso ma anche la cornice e il contesto: c’è un popolo in attesa, ci sono allenatori alla finestra (Breda, Marino, Stellone, mentre il Lecce ha ufficializzato Liverani), tutti spettatori interessati al futuro granata e al destino di Bollini che però va avanti risoluto, con le proprie idee, tenendo conto della condizione atletica e dei minuti nelle gambe dei giocatori. Ad esempio Rosina non è ancora pronto e prosegue il suo programma di lavoro differenziato. Rodriguez sta migliorando ma difficilmente sarà promosso titolare, così come Rossi: nel primo caso, perché la Salernitana non affronterà la Pro Vercelli con le due punte strette; nel secondo, perché Rossi non è un esterno ma una prima punta. Sarà una gara allo specchio, dal punto di vista tattico ed emotivo. A Vercelli il salernitano Grassadonia, dopo aver accantonato la difesa a tre, si accinge a giocarsela con il modulo 4-3- 3 concedendo ad una delle tre punte libertà di galleggiare tra i reparti, da finto trequartista. La vigilia è simile - da gara batticuore - perché pure la Pro Vercelli annaspa e pure Grassadonia rischierebbe grosso, se arrivasse il capitombolo contro la squadra della sua città. Sarà una partita delicata e da nervi saldi. Bollini, in rifinitura, ha urlato tre parole, che poi sono tre concetti: fisicità, tecnica, idee. Una parola per ogni giocatore simbolo del centrocampo: la necessità di dosare uomini e risorse ma anche l’obbligo di dare sbocco alla manovra restituendo maggiore qualità alla zona nevralgica hanno spinto l’allenatore a mischiare un po’ le carte. A Vercelli toccherà, infatti, a Signorelli (idee, geometria) e riposerà Della Rocca. L’ex Perugia potrebbe poi tornare utile nel corso della partita. Ci sarà Ricci (tecnica, dinamismo), nella speranza che vesta per 90’ i panni della mezzala e dell’incursore e non quelli del terzino per necessità. Sarà riproposto Minala (la fisicità, lo scudo) il salvatore della patria e probabilmente della panchina, dopo la zampata del 2-2 contro la Ternana. «Gli uomini al posto giusto». Pare ancora di sentirlo, il co-patron Claudio Lotito e pare che Bollini abbia individuato i due esterni di ruolo che affiancheranno Bocalon. Sprocati ieri in rifinitura ha effettuato un altro provino: esito positivo, sarà riconfermato ed ha motivazioni a mille contro la sua ex (staffetta con Di Roberto). Corsi e ricorsi storici: contro la Salernitana, da giocatore della Pro Vercelli, fece gol all’Arechi e propiziò l’esonero di Sannino; stavolta un suo gol vittoria a campo invertito farebbe cambiare il vento sia a Salerno che in Piemonte. Spazio anche ad Alex: negli occhi di Bollini ci sono le sterzate del portoghese e l’impatto positivo sul secondo tempo di Salernitana- Ternana. Si riparte da lì e da Perico e Vitale terzini, Tuia e Bernardini centrali. Sei gol subiti in tre gare sono troppi, Bollini ha parlato anche con i difensori, prima e dopo il videotape: se ce n’è bisogno, “spazzare” l’area di rigore e fare a sportellate.