L'avversario

Playout, Salernitana nel limbo fino al 1° giugno

Fissata dal presidente del Tribunale del Coni la data del processo che deciderà sui due ricorsi unificati contro il Lanciano

SALERNO. La Salernitana conoscerà l’avversaria dei playout solo tre giorni prima della finale d’andata. Mercoledì 1° giugno, infatti, il Lanciano sarà processato dal Tribunale del Coni, Cassazione dello sport. Ieri la nota ufficiale: «Ricevuta comunicazione dal presidente del Collegio di Garanzia del Coni, Franco Frattini, il professore Attilio Zimatore» che è capo della seconda sezione «ha fissato per il 1° giugno alle 14.30 l’udienza di discussione dei ricorsi inoltrati dalla Procura generale dello sport e dalla Procura federale contro il Lanciano, Claude Alain Di Menno Di Bucchianico e Angelo Castrignanò, quindi avverso la decisione della Corte federale d’Appello» che aveva ribaltato la decisione della Disciplinare e restituito al Lanciano tre dei cinque punti persi dopo la sentenza di primo grado.

È giusto scrivere al plurale: due ricorsi in uno. Sono stati riuniti perché bisogna giocare e il pressing federale è costante (motivazioni della Corte d’Appello ottenute in tempi record), tant’è che la pronuncia inappellabile del Coni è attesa la sera stessa del 1° giugno, dopo la discussione serrata. Il Lanciano si riserva uno o due giorni per presentare memorie difensive, deve limitare i danni. Ora è chiuso nella morsa. Lo si evince dall’altra ufficialità di giornata: scontato e inevitabile, è arrivato il deferimento bis del procuratore federale Stefano Palazzi. Che ha riformulato e ricalibrato l’accusa: «Deferito alla Disciplinare il procuratore speciale e legale rappresentante pro-tempore della società Ss Virtus Lanciano, Luca Leone per non aver documentato alla Covisoc l’avvenuto pagamento, entro il termine del 16 dicembre 2015, delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi agli stipendi da luglio a ottobre 2015». Lanciano deferito a titolo di responsabilità diretta per il comportamento di Leone e a titolo di responsabilità propria e diretta «per non aver documentato alla Covisoc».

Chiuso a tenaglia, il Lanciano. Contestualmente alla presentazione del ricorso di Procura generale e federale al Collegio di garanzia del Coni innanzi al quale si riparte dal deferimento di Di Menno Di Bucchianico (quattro parole, un solo cognome), il procuratore si cautela e istruisce un nuovo deferimento, stavolta articolandolo come la Corte avrebbe voluto che fosse stato presentato in precedenza. Su un altro binario, cioè la strada interna alla Figc passando per tutti i gradi di giudizio, Palazzi fa viaggiare il deferimento di Leone, non più di Di Menno Di Bucchianico, sebbene si rischi in questo caso il “non due volte per la stessa cosa” (deferita persona diversa ma stessa violazione contestata, già oggetto di giudizio).

È evidente che tocchi al Collegio di Garanzia del Coni mettere il punto il 1° giugno a una vicenda imbarazzante. Il Procuratore federale tornerà all’assalto: richiederà tre punti di penalizzazione per il Lanciano e dirà di non aver sbagliato a deferire Di Menno Di Bucchianico perché la responsabilità è comunque della società Lanciano e non dell’amministratore, tant’è che il vulnus era stato già sanato dagli avvocati che in aula hanno difeso il Lanciano in quanto club inadempiente. La Procura generale dello sport, invece, chiede la sottrazione di due dei tre punti restituiti (balla il punto di penalizzazione per le rinunce di Turchi agli emolimenti ma sarebbe inattaccabile). Non è una quisquilia: il -2 manda ai playout il Lanciano e il -3 il Livorno. La Salernitana studia video di due squadre, i suoi tifosi preparano due itinerari .

Pure il presidente di Lega di B Andrea Abodi, che s’era sbilanciato su Salernitana-Lanciano finale sicura ha fatto un passo indietro: «Va chiarito l’equivoco: playout spostati per rispettare l’esito dei procedimenti della giustizia sportiva. Solo dopo sarà possibile determinare le due squadre che si affronteranno».

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