AGROPOLI

Pirozzi mette sotto le fatiche il gruppo

Il neo trainer ottimista: «Approccio positivo e sensazioni buone»

AGROPOLI. Seduta atletica e partitella in famiglia hanno contraddistinto il primo allenamento ieri del neo tecnico dell’Agropoli, Egidio Pirozzi. L’ex allenatore della Sarnese, prima dell’allenamento, durato oltre le canoniche due ore, ha voluto tenere a colloquio la squadra per pochi minuti, per motivarla e spiegare i motivi della scelta che l’hanno spinto a prendere il timone dell’Agropoli. «Il primo approccio è stato positivo – ha affermato Pirozzi – e le sensazioni sono state buone. Ho visto i ragazzi a lavoro e devo dire che il materiale che ho a disposizione è importante, la squadra è forte. Spero di fare meglio dell’amico Mario Pietropinto . Certo c’è tanto da lavorare e oggi i ragazzi hanno avuto un assaggio di quello che faremo nei prossimi giorni. Devono lavorare duro e risvegliarsi mentalmente e fisicamente. Per fare questo hanno bisogno degli input giusti, oltre ad intensità ed organizzazione che per me sono fondamentali quando alleno. Sarà poi il campo a dire se la società ha compiuto una buona scelta, chiamandomi».

Fortemente voluto dal d.t. Francesco Magna, così il presidente Cerruti ha spiegato i motivi che hanno spinto a scegliere lui piuttosto che Giacomarro o Cari: «Dopo un’analisi attenta e puntuale – ha affermato Cerruti - fatta da Magna abbiamo convenuto che Pirozzi impersonava la figura del tecnico vincente, che fa giocare bene. In verità a me interessava anche Cari, che ha allenato in serie C e risulta libero, ma poi la scelta è ricaduta sull’ex allenatore della Sarnese. Spero che questi possa fin da subito conquistare la stima e la fiducia dei ragazzi, con il quale mi auguro entri subito in sintonia». Cerruti sebbene abbia più volte affermato di pensare solo alla salvezza, si sbilancia : «Pensiamo a salvarci ma voglio che la squadra si esprima al massimo in ogni partita. Se alla fine riusciamo a conquistare posizioni interessanti di classifica nulla ci impedisce, con l’organico che abbiamo, di levarci qualche sfizio».

Andrea Passaro

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