Piemonte: «Serve uno scatto di personalità»

La parola crisi quasi la rifiuta. Per un motivo semplicissimo: «La crisi la si può davvero avvertire quando è in pericolo qualcosa di importante». Così non è per la Nocerina grazie al blocco delle retrocessioni nell’anno pre-riforma. Ed allora anche le parole vanno pesate secondo Giovanni Piemonte, ex mediano rossonero ed ora procuratore in costante movimento per i campi di terza serie: «Si può parlare forse di periodo negativo, di risultati non idonei al blasone della piazza. Però la crisi è tutta un’altra storia. E lo dice uno che ha vissuto Nocera. Ricordo ancora una contestazione forte ricevuta nell’anno di Eziolino Capuano subito dopo una vittoria per 1 a 0. La gente non era contenta del gioco espresso. Ora, invece, le cose vanno diversamente ed i tifosi stan badando al loro di campionato con l’obiettivo di vincere le partite sugli spalti. La squadra, di conseguenza, vive senza grossi assilli».

Però, c’è pur sempre un limite che, se oltrepassato, può trasformare il periodo da negativo a difficilissimo: «Di questo passo anche il tifoso più paziente può iniziare a sbuffare. Nocera negli ultimi anni ha vissuto il grande calcio, ora ha accettato questa stagione di transizione, però non è di certo predisposta a perdere tutte le partite come capitato domenica scorsa col Catanzaro. Serve anche uno scatto di personalità del gruppo in questo momento. Perché ci sono modi e modi di perdere. Col Frosinone e col Benevento, ad esempio, la squadra è uscita tra gli applausi per lo spirito che ci aveva messo. È quella la strada da seguire». La difesa è l’epicentro delle polemiche: «Troppi gol banali, a volte figli di ingenuità dei singoli, altre di atteggiamento troppo offensivo. Molti consigliano tattiche prudenti. Bisogna, invece, trovare gli equilibri».

Filippo Zenna

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