Petrucci è il primo “colpo” di Lotito

Il presidente si schiera con l’imprenditore: «Favorevole alla multiproprietà, occorre una norma di buonsenso»

SALERNO. «Sono favorevole alla possibilità che un presidente controlli contemporaneamente più società di calcio professionistiche in serie differenti». Alla vigilia del Consiglio Federale convocato oggi a Roma, arriva semaforo verde sulla multiproprietà anche da Gianni Petrucci, presidente del Coni. «Non sono contrario – dice Petrucci , tra i destinatari della lettera inviata dal sindaco De Luca - , anche perché penso che reperire oggi investitori è molto più difficile che in passato. Quindi perché non favorire laddove si rispettino certe regole? Perché imprenditori che investono nel calcio e vincono un campionato, dovrebbero andare via e lasciare spazio ad eventuale nuovo investitore?». Petrucci risolverebbe la questione con una «norma di buonsenso, anche se poi dipende dalla Federcalcio. Il Coni comunque non si opporrebbe a una regola fondata sul buonsenso.

Intanto Lotito pressa, ha fretta, non si dà pace, ha ansia di riforme celeri. Ieri ha riparlato con Macalli, presidente di Lega Pro e vice presidente federale. Non sazio, ha intrattenuto conversazioni con un mucchio di consiglieri federali, tra questi il salernitano Salvatore Gagliano che oggi siederà nel Consiglio Federale offlimits per l’inibito patron laziale. Che cosa tormenta Lotito? Il timore che le rigide normative federali sulle compartecipazioni societarie fissino paletti insormontabili e non gli consentano di operare ed investire nel Salerno Calcio nel pieno delle proprie disponibilità. A pochi giorni dalla presentazione dell’organigramma ufficiale (scadenza 30 giugno) che è adempimento da inserire nelle pratiche per le licenze nazionali, il co-proprietario del Salerno cerca, dunque, sponde riformiste. In cuor suo spera anche nella modifica anticipata del format dei campionati ma in questo momento la priorità è la presidenza, cioè le quote che dovrebbe cedere se l’articolo 16 bis delle Noif continuasse a vietare le multiproprietà. Dunque la sua ansia di riforma è soprattutto legata alla possibilità che intervenga una modifica statutaria dell’articolo. Colleghi consiglieri, ai quali ha espresso le proprie preoccupazioni, gli hanno ricordato che l’articolo 16 è norma statutaria modificabile solo in assemblea. I paletti sono abbastanza rigidi: «Lotito non deve personalizzare – ha ricordato Macalli - perché il problema è di tutti. Non esiste la norma ad personam».

Pasquale Tallarino

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