Pestrin si riprende Salernitana e fascia

Il capitano torna punto fermo nella mediana a tre che ha provato Menichini. Ballottaggi: Favasuli-Bovo e Gabionetta-Negro

SALERNO. Il sorpasso del capitano. Dopo quasi un mese di naftalina e di meditazione dell’allenatore che ha dovuto anche gestirne la perenne diffida, Manolo Pestrin è pronto a ritornare in campo da protagonista. Ieri nelle prove, Menichini l’ha scelto, l’ha escluso da tutti i ballottaggi. Centrocampo a tre. Pestrin ha fatto il play, s’è mosso a centrocampo come una piovra: a caccia di palloni, di certezze, di entusiasmo, di aria nuova. Il suo impiego presuppone una mediana munita, perché il capitano della Salernitana è più a suo agio quando ai suoi fianchi ci sono due riferimenti.

Il primo - è cosa certa - sarà Moro. L’altro verrà fuori da un ballottaggio delle mezz’ali. Ieri al “Volpe”, la casacca dell’interno sinistro cambiava padrone ad intervalli di quindici minuti: Menichini è partito con Bovo, poi ha messo dentro Favasuli che è reduce dalla febbre, infine è arrivato il ds Fabiani e ha fatto in tempo a godersi l’ultimo scambio rapido di pettorine Bovo-Favasuli-Bovo. Chi la spunterà? È un problema di Menichini che stavolta potrebbe anche puntare su Bovo perché Favasuli è diffidato ma sarà decisiva la rifinitura. Di sicuro non sarà un problema di Pestrin che ha atteso a lungo, ha rabbia (quella positiva, intesa come furore agonistico) in corpo e vuole riprendersi la maglia da titolare che gli manca dal 28 marzo.

Il lottatore. Juve Stabia-Salernitana è il derby di Pestrin, la sua partita, cioè la gara che si addice alle sue caratteristiche: ci sarà da battagliare senza perdere la lucidità, ci sarà da spingere in avanti la squadra, all’assalto delle vespe e dei tre punti, con la ferocia e la personalità di chi nello spogliatoio ha voce in capitolo. Menichini in avvio di campionato s’era lasciato andare ad una manifestazione pubblica d’affetto nei confronti di Pestrin. Accadde in sala stampa, dopo la prima vittoria casalinga contro l’Aversa Normanna. Il tecnico abbracciò il capitano e disse: «Pestrin ha fatto una grande partita. Avercene come lui..». Era il periodo dei mal di pancia di Giandonato. Pestrin, invece, incrollabile, inossidabile, in un colpo solo era diventato pretoriano di Fabiani e fedelissimo di Menichini.
L’arrivo di Moro. Il capitano è stato la «locomotiva della Salernitana», copyright di Lotito, finché un signore biondo arrivato da Empoli, bravo a cantare e portare la croce, ha fatto irruzione sulla scena granata la sera della sfida al Foggia. Pestrin non c’era (squalificato) e Moro portò il pressing della Salernitana nella metà campo dei satanelli, andò a prenderli”, divenne l’uomo ovunque. Il modulo 4-2- fantasia ha retto pure col Benevento (altra partita senza il capitano) ed è servito a conquistare punti. Ora si cambia di nuovo.

L’ultimo ballottaggio. Dentro Pestrin, dentro tre stopper e due terzini, resta da assegnare la maglia dell’ultimo attaccante. Pure qui resiste un dubbio: Menichini è partito con Gabionetta, poi ha inserito Negro ed ha continuato a tenerli sulla corda usando il cronometro, come per Favasuli e Bovo.

Di sicuro ci sarà Calil.Ieri su facebook ha dichiarato concluso il concorso di idee per conquistare la sua maglietta. Ha vinto il tifoso Raffaele Gargano che in portoghese ha scritto : «Non bisogna arrendersi ora. Adesso che abbiamo combattuto contro tutti e tutto, non arrendetevi, stringete i denti perché insieme all’unisono e con la mano del Signore possiamo arrivare all’impossibile». Calil si è consultato con la sua signora che l’ha aiutato a scegliere tra mille messaggi. “Adesso tutti uniti verso un solo obiettivo”, ha scritto su fb il brasiliano.

Pasquale Tallarino

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