«Perrone? Resterà alla Salernitana»

Il responsabile dell’area tecnica Susini affronta il discorso sull’allenatore ma lancia anche alcune velenose frecciate

SALERNO. «Un conto sono le chiacchiere, un altro i fatti, i risultati: Perrone ha vinto tre tornei di fila, incluso quello col Pescina. In quanti l’hanno fatto? Solo Conte, appunto». Susini lancia segnali, scarabocchia un foglio bianco che ha davanti: magari la tentazione è di squadrarlo già per il prossimo anno. Il coordinatore dell’area tecnica è stato il mediatore, ha fatto da cuscinetto, ora si gode la vittoria ma pensa anche al futuro.

Se l’aspettava così presto?

«Nessuno dubbio. Me la sono goduta, mi ha chiamato tanta gente. Le promozioni più belle sono sempre le ultime, forse perché il nostro cervello, per autodifesa, elimina tutto ciò che è negativo per andare avanti».

Che significa?

«Ci siamo resettati, abbiamo eliminato tutto quello che è stato negativo l’anno scorso e siamo ripartiti. Abbiamo vinto una bella sfida. L’allenatore era arrivato di giovedì e avrebbe potuto anche perdere a Mugnano. Sarebbe scoppiato il putiferio. Invece la riscossa, anche personale, di Carlo».

Susini-Perrone binomio vincente. La conferma sembra una logica conseguenza?

«Sono abituato a tutto e al contrario. Non cerco la conferma in maniera spasmodica anche perché sono più le volte nel calcio che sui contratti mi hanno fregato. Ci sono le basi per ottenere la riconferma ma non è detto che questo accada. Sono con Perrone da tre anni e abbiamo fatto tre su tre».

L’anno scorso “fuori tutti”. Adesso vi aspettate un epilogo differente?

«L’atteggiamento dell’ambiente è diverso. L’anno scorso era critico un po’ ovunque e il club nelle scelte ha ritenuto che il fermento della piazza avrebbe potuto generare elementi di negatività, se le cose in avvio non fossero andate bene. Poi c’era stata anche diatriba interna, più difficile da combattere: pugnalate, fuoco amico. Le difficoltà le conoscevate tutti, c’erano stati contrasti tra Perrone e Pagni, adesso il gruppo è omogeneo».

Con Mariotto?

«Mi trovo bene, ci si lavora bene. L’anno scorso, invece, c’era un po’ di opposizione a Perrone e ora, invece, la proprietà sa che c’è predisposizione dell’ambiente. Campionato vero, vittoria pesante: chi parla e sminuisce mi pare che di tornei ne abbia vinti pochi».

Susini conosce Perrone meglio di tutti. Il mister resterà?

«Tutto lascia presagire che possa esserci il lieto fine. Si parlerà, ci si confronterà. Perrone deciderà quando gli verrà fatta la proposta perché lui ha un modo di vivere totalmente diverso rispetto agli altri allenatori. La fotografia di Perrone è questa dichiarazione: “Si decida non per riconoscenza ma per meritocrazia, si scelga qualcuno quando si è convinti della scelta”. Signori, questo è Perrone. C’è una parte di Perrone che dice: “Io merito”. Un’altra parte dice: “Bisogna esserne convinti”. Siamo sempre sotto esame, la proprietà vuole arrivare prima ma non penso che questo rush finale sia condizionante per le scelte finali. Il rapporto con Perrone ora è diverso: ha stima incondizionata e fiducia della proprietà. Perrone ha delle qualità, chiaramente ha pure difetti per esempio è testardo. Però preferisco mille allenatori come Perrone piuttosto che altri dei quali si chiacchiera».

Progetto a vincere?

«Se la Salernitana sarà tra le 6-7 che in C1 se la giocheranno, lo dirà la proprietà».

Che squadra, se tocca a voi?

«Con la Ternana in C2 vincendola e confermando quasi la stessa rosa in C1 siamo andati in B con pochi ritocchi».

Pasquale Tallarino

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