SERIE C1

Per la Salernitana di Briniun punto che avvicina alla B

Ciarcià e Di Napoli firmano il 2-0 in soli 14'. Gran rimonta dell’Ancona ed eurogol di Nassi per il 2-2

Poteva essere il giorno della serie B. Aveva in mano il match-ball, se l’era costruito pure con bravura e un po’ di fortuna, la Salernitana. Sopra di due gol in casa della rivale più vicina, le sarebbe bastato un filo d’attenzione in più e un po’ più di ragionevole coraggio per chiudere il gioco, la partita, il campionato. Sarebbe invece scivolata sin quasi l’abisso tenendosi poi fuori dal baratro quando ormai pareva spacciata, al tappeto.
Per chiudere una rincorsa lunga tre anni adesso alla Salernitana serve davvero poco: il vantaggio sull’Ancona resta immutato a quattro gare dalla fine, Gallipoli e Crotone sono ormai fuori, il Taranto s’è svegliato troppo tardi. Adesso deve tenere i nervi saldi e dosare bene le energie, quelle che l’avevano prima portata sul doppio vantaggio - fulmineo, accecante - poi ad esser ripresa da dorici combattivi e spiritati e, infine, a conquistare un punto che vale oro. Per come s’erano messe le cose: perchè in fondo la Salernitana tira un bel sospiro di sollievo quando il contestato Tozzi fischia la fine della contesa ma deve battersi il petto perchè dopo 15’ minuti aveva la partita in pugno e doveva, poteva, chiuderla.
Peccato di presunzione più che d’esperienza, vista l’età media della rosa. Bravura dell’Ancona a riaprire la contesa, o incapacità dei granata ad archiviarla? La domanda ha una duplice risposta: la Salernitana quasi non ci ha creduto sul doppio vantaggio, ha lasciato che l’avversaria riprendesse fiato, e che si riorganizzasse puntando sempre sulla stessa giocata: cambi di campo improvvisi con palloni tagliati da una parte all’altra, ribaltamenti improvvisi e taglienti che hanno messo a dura prova la difesa. Per un po’ Pinna ha fatto il fenomeno, poi l’Ancona ha sfondato, cominciando a credere nel recupero. La Salernitana era stata brava e coraggiosa: per scelta tattica e per ragioni di opportunità, Brini aveva messo una formazione più quadrata, con il ritorno dei terzini titolari e con l’innesto di un ragionatore, di un dispensa palloni come Di Deo. Non timida ma aggressiva, finalmente, autoritaria si chiede ad una capolista, aveva anche meritato il vantaggio. Lesto Ciarcià a trafiggere Guarna dopo 8’, bravo Di Napoli e balordo Guarna nell’occasione del doppio allungo che pareva avesse deciso tutto dopo 15’.
Qui i granata si sono placati, hanno rallentato, hanno subito la spinta dell’avversario, facendosi "tagliare" dal cuore del campo, perdendo impatto sulla sfida. Turienzo s’èra da poco visto sfilare persino la palla del tris da Di Napoli. Poi dall’estasi si sarebbe passati agli incubi, alle paure, ai fremiti. Rigore dorico, e ancora una ripresa avviata con un attaccante in più e una prodezza di Nassi che avrebbe ringaluzzito l’Ancona e finalmente svegliato Brini. L’innesto di Barrionuevo, l’enorme capacità aerobica di Tricarico, la saldezza di Fusco e la tenacia di Russo avrebbero rimesso in piedi la capolista che adesso si appresta a spiccare il volo verso la serie B. Perchè ha perso l’occasione per festeggiare in anticipo, ma questo di Ancona è il punto che le apre le porte della promozione.