Pasqua al Volpe tra sacro e profano

Domenica seduta con le famiglie a bordocampo e poi tutti a messa nel palazzetto

SALERNO. Il menù di Pasqua è già servito: riempirà il cuore dei calciatori granata e nutrirà il cervello, svuotandolo da paure e ansia da prestazione. Il menù profuma di famiglia, gli affetti più cari: l’allenamento di rifinitura, programmato domenica pomeriggio al Volpe, si svolgerà alla presenza di compagne, mogli e figli dei giocatori. Dopo la rifinitura, tutti al Pala Volpe dove sono in arrivo un centinaio di sedie e tavolini per allestire l’altare. Lì sarà celebrata la Santa Messa di Pasqua, celebrazione comunitaria, organizzata per i granata. Ci sarà anche Mezzaroma. Potrebbe esserci Lotito. Al termine, un bacio ai bambini e tutti in ritiro: così i papà della Salernitana (in campo vanno gli uomini, non i robot) santificheranno la Pasqua lavorativa e di vigilia di un appuntamento che sul campo non va steccato.
«La sfida al Latina deve essere vinta. La prossima partita è la prima di sette finali». Queste parole, pronunciate non solo dai tifosi della Salernitana ma anche dalla proprietà che ambisce al meglio, frullano già da parecchie ore nella testa dei giocatori: creano aspettative forti, affidano ai loro piedi il compito di scrivere il futuro. In questi giorni di attesa, però, il cervello è la cosa più difficile da allenare: fissato l’obiettivo da raggiungere, cioè i playoff, la Salernitana (staff tecnico e dirigenza) ha capito che sarebbe da sciocchi riproporre agli atleti l’immagine del traguardo con ossessione e a cadenza giornaliera, come se si trattasse di “ripetute” da 50 e 100 metri in altura. Il rischio è di andare incontro al corto circuito, generato dall’ansia da prestazione. È più utile e fruttuoso arrivare all’appuntamento clou con gambe allenate (ieri lavoro duro in palestra) ma testa non annebbiata, anzi lucida e in grado di governare il campo, dettare la giocata. Insomma il giusto equilibrio psico-fisico, il mix bastone e carota.
Occhi negli occhi con gli atleti dopo il ko di Terni, Bollini e da ieri anche il ds Fabiani si sono accorti che i calciatori hanno incassato il colpo, hanno fatto ammenda e sono pronti a ripartire di slancio, battendo il Latina. Ora il cervello va allenato a pensare positivo, libero da paure, con autostima intatta. Come si fa? La parola d’ordine è serenità. Solo se si eviterà il clima da caserma e il contesto d’assedio, i giorni d’attesa scivoleranno via con naturalezza, in attesa del Lunedì in Albis che metterà in palio punti per continuare a sognare. (p. t.)