Paralimpiadi, il salernitano Di Marino insegue un sogno in Brasile

L'atleta gareggerà nei 200 e nei 400 l’11 e il 14 settembre. «Il mio obiettivo è la finale ma tutto può succedere»

SALERNO. L’atleta salernitano Emanuele Di Marino parteciperà alle Paralimpiadi di Rio, nei 200 e 400, categoria T44. L’azzurro che vive a Milano, è tesserato per H2 Dynamic Handysports Lombardia e ha raggiunto l’obiettivo a lungo sognato. Per lui è la prima partecipazione alla manifestazione a “cinque cerchi”.

Emanuele cosa prova visto che dovrà difendere i colori dell’Italia e della sua città natale, nel massimo evento sportivo nondiale?

«È una emozione unica, fortissima. La partecipazione a Rio ripaga il duro lavoro cui mi sottopongo da alcuni anni, allenandomi pure di domenica e annulla l’amarezza di aver solo sfiorato la presenza a Londra nel 2012. Inizialmente, però, ero pure combattuto da due opposti sentimenti: da un lato la gioia e la soddisfazione per la mia convocazione, dall’altro la delusione di non poter vivere l’esperienza olimpica con la mia compagna Arjola Dedaj, anch’essa atleta di valore. Fortunatamente tutto si è risolto ed è stata la classica ciliegina sulla torta il fatto che pure Ari potrà gareggiare in Brasile».

Dietro un atleta di primo piano, c’è sempre uno staff di persone con il quale condividere il merito di aver raggiunto un traguardo importante. È così anche per lei?

«Sicuramente devo ringraziare papà Raffaele e mamma Antonella, entrambi professori di educazione fisica. Mio padre è stato pure il mio primo tecnico, ma anche i miei fratelli Stefano e Roberto mi hanno aiutato. Poi ci sono tutti coloro che mi hanno supportato negli ultimi anni e i partner, tra questi Human Tecar e Allianz Global Assistance».

Cosa si aspetta dalle Paralimpiadi?

«Di vivere una bellissima esperienza. Potrebbero farmi una sorpresa anche mio zio e i miei fratelli, venendo ad assistere dal vivo alle gare. Ho già partecipato a Europei e Mondiali, ma sono certo che stavolta sarà qualcosa di indimenticabile prendere parte al più grande evento nella carriera di un atleta. Voglio godermi tutto, con il sorriso sulle labbra, come sempre. Ho imparato che sorridere rende ogni cosa migliore e stempera difficoltà e problemi, facendoteli affrontare con uno stato d’animo diverso».

Dal punto di vista sportivo, quali obiettivi si pone?

«Sono realista, quindi sarei contento di arrivare in finale. Diciamo però, che le categorie di disabilità saranno accorpate, rendendo più difficile il confronto. In ogni caso, penso di essere più competitivo nei 400. Ovviamente darò il tutto per tutto, non considerando Rio un punto di arrivo, perché vorrei prepararmi e partecipare anche alle Paralimpiadi di Tokyo. Non precipitiamo le cose, però, voglio vivere intensamente l’esperienza brasiliana».

Quando gareggerà a Rio?

«L’11 e il 14 settembre sarò al via rispettivamente nelle batterie dei 200 e 400, sperando di poter disputare pure le finali. Sono convinto che in tanti a Salerno mi seguiranno e faranno il tifo per me. Farò il possibile per non deluderli».

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