Paganese stangata dal giudice sportivo

0-3 a tavolino per la “buca” col Latina. Tre turni a Grassadonia e due al suo vice per l’espulsione col Viareggio. «Ingiustizia»

PAGANI. Alla domenica beffa - con il pareggio raggiunto dal Viareggio oltre il tempo di recupero - s’è aggiunto ieri, per la Paganese, il martedì nero con le decisioni del giudice sportivo che hanno preso in esame sia la gara con i toscani che quella sospesa con il Latina.

In riferimento alla partitadi domenica scorsa, il giudice sportivo ha infatti squalificato per tre giornate il tecnico degli azzurrostellati Gianluca Grassadonia per «comportamento reiteratamente offensivo verso l’arbitro e l’assistente arbitrale durante la gara” a seguito delle proteste per il rigore negato per fallo di mano su Tortori, e per turni l’allenatore in seconda Criscuolo per «aver colpito con tre manate al viso un calciatore della squadra avversaria che recuperava il pallone nei pressi della panchina»nel rovente finale di partita, che poi ha indotto l’arbitro Brasi di Seregno a dilatare oltre il lecito il recupero. A tutto ciò va aggiunta anche un ammenda alla società di 2000 euro «perché propri sostenitori, al termine della gara, lanciavano sul terreno di gioco una bottiglietta semipiena che sfiorava la testa di un calciatore della squadra avversaria».

Ma a rendere il pomeriggio della Paganese ancor più amaro è giunta la decisione del giudice sportivo, inerente la sospensione della gara con il Latina dello scorso 16 dicembre per l’apertura di una buca sul rettangolo di gioco. Il giudice ha accertato infatti la «responsabilità della Paganese Calcio a causa della lacunosa custodia, cura e manutenzione del terreno di gioco, determinate instabilità ed insicurezza del terreno di gioco» e «accogliendo il reclamo presentato dalla società Latina» ha inflitto «alla società Paganese la sanzione sportiva della perdita della gara, con il punteggio di 0-3 a tavolino». In pratica, non è stata presa in esame la tesi della «imprevedibilità ed eccezionalità dell’evento» sostenuta dalla difesa della società azzurrostellata e sono state rigettate anche le controdeduzioni della Paganese, svolte attraverso la perizia geologica che secondo la sentenza accertano proprio «la particolare natura del sottosuolo e quindi tecnicamente prevedibile fermo restando l’eccezionalità dello stessa».

Immediata la reazione del presidente Trapani: «Sono molto sorpreso della sentenza perché - se si considera come ho letto l’eccezionalità dell’evento - non dovremmo fare più i presidenti di squadre di calcio ma i maghi. Comunque, la società ha già dato mandato per preparare il ricorso in secondo grado e ribaltare quest’ingiustizia, che si somma alle tre giornate inflitte a Grassadonia. Ero in panchina e posso testimoniare che il nostro allenatore ha reclamato solo un rigore sacrosanto».

Peppe Nocera

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