SERIE C

Paganese, D’Eboli predica umiltà e sacrificio

Il ds svela la verità sul suo ritorno: «Ho visto un presidente spento e non mi andava giù»

PAGANI - E’ cominciato il countdown alla prima apparizione della Paganese targata 21/22. Esattamente tra sette giorni la squadra di mister Di Napoli bagnerà l’esordio stagionale al Pino Zaccheria contro un avversario illustre, il Foggia di Zdenek Zeman. Il fischio d’inizio del primo turno eliminatorio di Coppa Italia di Serie C è previsto per le 21 di sabato 21 agosto. Nel frattempo la squadra prosegue il lavoro di preparazione a Chianciano Terme, tra l’altro nella giornata di ieri è arrivata anche la vista del sindaco di Pagani, Raffaele De Prisco. Giovedì invece è arrivato in Toscana il Coordinatore dell’Area Tecnica Cosimo D’Eboli.

Il direttore ha prima portato a termine l’importante operazione Schiavi, dopo di che è partito alla volta di Chianciano per vedere dal vivo la creatura che in queste settimane ha messo su. Nella rubrica “Paganese in ritiro”, che ogni sera viene mandata in onda attraverso i canali social del club azzurrostellato,hanno parlato il direttore D’Eboli e l’amministratore unico Filippo Raiola. Il neo diesse liguorino ha spiegato quel che ancora c’è da fare. Ciò che però ha fatto maggiormente breccia nel cuore di tutti i tifosi della Paganese non sono state le sue parole ricche di ottimismo sul prosieguo di questa sessione estiva di calciomercato, bensì l’emozione trapelata dal viso di Cocchino nel momento in cui si è trovato a commentare le dinamiche del suo ritorno a Pagani: «Ho lasciato un presidente mentalmente vivo e vegeto, poi con il passare degli anni quando venivo in visita lo trovavo sempre più simile all’uva appassita. Questo mi dava fastidio perché io conosco l’uomo, che calcisticamente è nato con me 19 anni fa. Non lo riuscivo proprio a sopportare. Poi il giorno in cui gli ho fatto i complimenti per la salvezza della Paganese dal profondo del mio cuore…».

Gerardo De Prisco

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