ATLETICA LEGGERA

Orlando, 80 metri per sognare Tokyo con Battipaglia nel cuore

A Spalato il giavellottista si piazza secondo nel suo gruppo ed entra nella “top 10” con un lancio da record

Roberto Orlando da record alla Coppa Europa di Spalato. Il giovane atleta battipagliese conquista un “mini” argento. Mini, perché il 25enne giavellottista s’è piazzato sì secondo, nel suo gruppo di gara, ma nella classifica finale ha chiuso al decimo posto. La gara di lanci, che s’è tenuta nella splendida cornice croata di Spalato, prevedeva due gruppi: il primo, che racchiudeva i lanciatori sotto gli 80 metri, e il secondo con i più forti atleti del continente, quelli che hanno sfondato il muro degli 80 metri in carriera. Orlando ha migliorato due volte il suo record personale: prima lanciando a 76,5 metri di distanza, e successivamente arrivando addirittura a 77,05 metri. Il lancio più lungo di sempre, nell’ancora giovane carriera dell’atleta campano, che tra i 32 partecipanti in gara nello scorso week-end in Croazia, entra nella top 10.
La prestazione è stata accolta con grande entusiasmo dall’entourage dell’Atletica Virtus Lucca, la squadra di Orlando ormai da diversi anni, che ha elogiato fortemente le gesta del battipagliese. Un lancio che in realtà avrebbe potuto consacrarlo definitivamente tra i grandi del continente e del mondo. Secondo il tecnico Elio Cannalonga, infatti, aver fermato la corsa 4 metri prima del lancio gli avrebbe impedito di superare il muro degli 80 metri, realizzando un lancio da Olimpiadi. «È il miglior giavellottista in Italia, si allena a Battipaglia ormai da 11 anni ed è per me come un figlio. Adesso - commenta Cannalonga - ha raggiunto questa misura eccezionale, considerando che nel mondo si vince con lanci da 89 o 90. Eppure, gli 80 metri Orlando li ha raggiunti, e vi spiego il perché: lui ha lanciato 4 metri indietro rispetto alla linea di stop, se si fosse avvicinato avrebbe sfiorato o superato tranquillamente gli 80. Lui ci sta in quella misura». Il sogno di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo? «Roberto ha 25 anni - aggiunge il suo tecnico - considerando che si raggiunge il meglio in questa specialità a 30 anni, ha ancora tanto margine. Studia ancora all’università, ma sono certo che ci regalerà tante soddisfazioni nei prossimi cinque anni». E Roberto Orlando mette a nudo tutta la sua umiltà: «Io sono arrivato secondo nel mio gruppo gara, non nella classifica finale dove sono arrivato decimo. Si è parlato di argento, ma la medaglia va ai primi tre. Io l’ho vinta nel mio gruppo, con gli atleti del mio livello, sì, ma ufficialmente sono decimo, è giusto che si sappia».
Il 25enne battipagliese non nasconde di certo la sua soddisfazione: «C’erano i migliori del mondo a questa gara. La mia soddisfazione è aver lanciato come mai avevo fatto prima, superando atleti di grosso calibro, e piazzandomi decimo su un totale di 32 partecipanti. Sono molto in fiducia per le prossime competizioni. La prossima gara è il meeting internazionale di Castiglione. L’obiettivo è sempre lo stesso: superare gli 80 metri ed entrare tra i migliori al mondo. Un passo è già stato fatto con questa Coppa Europa dove ho migliorato il personal best a 77,05 mt».
Paolo Vacca
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