cavese

Operazione salvezza contro il Ribera

Alle 14.30 al “Lamberti” c’è il recupero. Manzi sarà disponibile

CAVA DE’ TIRRENI. La Cavese oggi (ore 14.30, stadio Lamberti, promozione del 50% sul prezzo dei biglietti) va alla ricerca di una vittoria che ridurrebbe a due punti la distanza dalla zona salvezza: il Ribera è alle porte e i metelliani hanno giocato appena tre giorni fa uscendo con le ossa rotte dal “Celeste” di Messina. Più rinfrancati invece i riberesi i quali, nonostante il viaggio impressionante di ottocento chilometri ripetuto a distanza di dieci giorni, hanno vinto il derby con il Licata issandosi in sesta posizione, quindi alle porte della zona playoff.

Francesco Chietti, l’allenatore della Cavese, dopo la sconfitta di domenica aveva sottolineato di essere comunque ottimista per il recupero della partita che fu rinviata per impraticabilità di campo. «Domenica a Messina siamo usciti dal campo a testa alta, con dignità, perché abbiamo offerto una grossa prestazione. Abbiamo commesso degli errori, errori che dobbiamo evitare, ma sotto certi aspetti la squadra c’è. Speriamo di vincere contro il Ribera Ci sta girando un po’ male. Comunque, c’è sempre la quiete dopo la tempesta: arriverà il sole anche per noi».

Capitolo squadra: senza il portiere De Luca, tra i pali giocherà D’Antuono con l’attaccante Russo dal primo minuto al posto di D’Andrea. Pronti al rientro il terzino Cerquetani e il mediano Marrandino, ma la novità è che Ciro Manzi sarà regolarmente in campo, nonostante fosse stato espulso contro il Città di Messina. Ciò è possibile per la “regola del comunicato ufficiale” che vige nei campionati dalla D in su: la squalifica per Manzi sarà notificata nelle ore della partita col Ribera che, essendo una partita di recupero, non è prevista nella sequenza originaria del calendario, pertanto il provvedimento entra in vigore da domani. Manzi salterà il Montalto Uffugo.

Probabile formazione: D’Antuono; Cerquetani, Manzi, Esposito, Piccirillo; Marrandino, Lordi; Russo, De Rosa, Varriale; Incoronato.

Orlando Savarese

©RIPRODUZIONE RISERVATA