Odjer e il problema della mandibola

Dietro il lungo stop del ghanese non solo guai muscolari. E il Novara lo chiede

SALERNO. Moses Odjer ha mercato pure sul lettino dell’infermeria: a lui, lungodegente della Salernitana, aveva pensato il Novara per rinforzare il centrocampo. Il sondaggio è nato e morto in mezza giornata: all’acquirente è stato spiegato che la Salernitana sta curando Odjer per restituirlo a Bollini e non per metterlo in vetrina. «Dottore, quando tornerò a giocare?». Il ghanese freme e va in pressing sul medico sociale della Salernitana. Il dottore Leo gli chiede di pazientare: rimanda il responso a inizio settimana (un nuovo esame dovrà dare il via libera), ci va cauto e gli ricorda il quadro clinico di fine novembre, quando l’intervento chirurgico fu evitato appena in tempo. L’infortunio muscolare che blocca Odjer dal 49’ della sfida al Latina - subì la lesione muscolare del vasto intermedio del quadricipite destro - gli ha già fatto saltare 7 partite, compresa la trasferta di Bari che ha segnato l’esordio del nuovo allenatore. Il guaio muscolare è una delle cause del suo forfait, non l’unica. C’entrano anche la postura e lo sbilanciamento della spina dorsale. Causati da cosa? Odjer non ha mai dato peso alla non corretta occlusione mandibolare: l’arcata dentale superiore non si sovrappone perfettamente a quella inferiore e ne risentono la cervicale, i muscoli dorsali, l’assetto e la postura in generale. Ne soffrono tante persone ma per un calciatore non è facile convivere con questi scricchiolii, perché al primo allungo, sforzo e contrasto si crea un effetto domino che produce sconquassi. Insomma sta facendo “il tagliando”, hanno dovuto rimetterlo in carreggiata. Dieci giorni fa, il procuratore Sorrentino gli ha pure fatto visita: dopo aver parlato col ds Fabiani di Lamin Jallow di proprietà del Chievo col quale poi ha chiuso il Trapani, l’agente ha rincuorato Odjer e gli ha raccomandato di pazientare. «Tornerai più forte di prima», gli ha detto. La protezione dentale (il byte) e i plantari sono fedeli compagni di stanza di “Bobcat”, soprannome che per Odjer scelse Mezzaroma per esaltarne le doti atletiche e la capacità di catturare palloni, nonostante la giovane età e la piccola stazza. Rientrerà nella prima decade di febbraio e nel frattempo viene testato con giri di campo che da qualche giorno effettua con il pallone tra i piedi. Nel 2017, la Salernitana ha bisogno anche del suo dinamismo. (p. t.)

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