l'intervista

Novellino: «Rosina segna e fa assist se è libero di muoversi»

Il tecnoco tesse le lodi del fantasista che ha allenato al Torino per due stagioni «Può giocare anche seconda punta. Vedo bene i granata, c’è voglia di riscatto»

SALERNO. Non è ancora arrivato ufficialmente a Salerno eppure il suo nome è già sulla bocca di tutti: Alessandro Rosina è l’uomo del momento. Ma è pure l’uomo del futuro (dei prossimi tre anni, ovvero la durata del contratto che sottoscriverà) e del recentissimo passato, perché negli ultimi giorni non s’è fatto che parlare (bene) di lui e di quello che potrà dare alla Salernitana che sta nascendo. Walter Novellino, il mister specializzato nelle promozioni in serie A, l’ha allenato a Torino in due delle stagioni più interessanti di Rosinaldo. Gol e numeri dalla sua parte che gli consentirono di esordire nel 2007 con la maglia azzurra della Nazionale.

Qual è il ruolo a lui più congeniale?

«Ne può fare tanti, è impossibile dire che sia adatto solo ed esclusivamente a uno schieramento. Però deve essere libero di muoversi, perché è un ragazzo intelligente in mezzo al campo, capace sempre di creare la superiorità numerica. Dicevo sempre che lui attacca e punta l’uomo solo per liberare e mandare in porta un compagno».

Sarebbe sprecato in un 4-4-2?

«Assolutamente no, anche con me al Torino ha giocato in quella posizione però è uno che ha bisogno di girare parecchio nel campo. In uno schieramento simile magari gli dev’esser messo dietro di lui un terzino che non spinga parecchio, ma non è da escludere un suo utilizzo come seconda punta».

Così si escluderebbe uno tra Coda e Donnarumma.

«C’è sempre il rombo – il 4-3-1-2 – che gli lascia libertà e che lo fa esprimere a ottimi livelli. Sannino è un allenatore in gamba, troverà la migliore sistemazione per Rosina tenendo conto di quelli che sono i calciatori a disposizione. Ma a Salerno stiano assolutamente tranquilli: Alessandro è un acquisto importantissimo per la categoria, ha incredibili qualità».

In quell’anno al Toro fu il miglior realizzatore. Quanti ne può garantire in B?

«Si avvicinerà alla doppia cifra, ne sono sicuro. E ne farà segnare molti altri ai compagni di squadra».

Ci fu in quella stagione anche la chiamata in Nazionale per Rosina. Come mai poi s’è fermato?

«Forse in situazioni del genere la colpa è anche un po’ la nostra, di noi allenatori. Rosina l’abbiamo sempre tutti sacrificato, spesso ha fatto l’esterno e poi va detto che non ha avuto nemmeno tanta fortuna. S’è ritrovato in una generazione di campioni, arrivare in Nazionale è stato un traguardo incredibile ma per rimanere nel giro poi serve anche un pizzico di fortuna e lui non ne ha avuta».

Fuori dal rettangolo di gioco che tipo è?

«Un ragazzo positivo, in tutti i sensi. È un trascinatore, è uno che fa spogliatoio e che soprattutto aiuta a fare gruppo. Insomma, un ottimo acquisto».

Tanti acquisti importanti, è troppo presto secondo lei per pensare in grande?

«Sannino ha un’ottima esperienza, conosce la categoria ed è molto bravo nel preparare le gare. Si può certamente ambire ad un qualcosa d’importante, anche perché la società ed il direttore stanno dimostrando di volersi rifare dopo il campionato scorso. Però la carriera che ho alle spalle mi ha insegnato che bisogna sempre partire a fari spenti».

Nella serie B che sta nascendo chi vede meglio?

«Generalmente le squadre che scendono dalla serie A hanno qualcosina in più. Mi piace molto il Verona e il modo in cui sta operando sul mercato. Idem per il Bari, che sta facendo una squadra di tutto rispetto. E c’è poi anche il Perugia. Ma è comunque troppo presto per dare giudizi simili».

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