«Non chiuderò la carriera per un infortunio»

Antonietta Di Martino dopo il lungo stop: «Manterrò la promessa e salterò ancora, lo sport è tutto»

SALERNO. Antonietta Di Martino, una campionessa di salto in alto ritrovata e pronta a tornare dopo il lungo stop dovuto all’ennesimo infortunio.

Penso che ormai ci siamo. Mi sto allenando bene da qualche mese al “Vestuti” dove si è creato un gruppo molto affiatato che mi ha dato una grossa iniezione di fiducia facendomi riscoprire l’amicizia e il piacere di saltare. Dopo un periodo buio, sono in ripresa: a febbraio vorrei partecipare ad una gara. Ad un certo punto ho anche pensato di non poter più camminare, visto che mi faceva male il ginocchio pure solo scendendo dal letto, figuriamoci gareggiare. Ora ritengo di aver superato questa brutta fase e sono felice di poter mantenere una promessa fatta dapprima a me stessa e poi a tutti gli sportivi che mi seguono da anni: non chiudere la carriera agonistica per infortunio. Voglio fare benino e mi sto impegnando in tal senso. Sicuramente negli ultimi mesi ho fatto passi da gigante, non avvertendo più dolore ho potuto allenarmi con continuità e acquistare pure tono muscolare.

Da più di due anni è lontana dalla pedana, cosa le è mancato della gara?

Inizialmente è mancata l’adrenalina, era impossibile porsi nuovi obiettivi. La mia vita girava intorno allo sport, poi il dolore fisico ha caratterizzato tanti mesi, peggioravo invece di migliorare, ma me ne sono fatta una ragione riappropriandomi di una vita normale ed ho lottato per spuntarla ancora una volta.

Cosa le ha dato la forza di risorgere nuovamente dalle sue ceneri come la fenice?

Non volevo aggiungere un’altra piastra al titanio alle mie ossa, per cui ho preso una strada diversa per non finire nuovamente sotto i ferri. Fondamentale nel processo di guarigione è stata la mia proverbiale testa dura, oltre al sostegno di mio marito, Massimiliano Di Matteo, e della famiglia. Devo anche ringraziare il dottore Maffulli, Vittorino Testa, Maurizio Episodio che mi ha trattato con l’agopuntura dalla quale ho ricevuto notevoli giovamenti, la Fidal che ha messo a disposizione le strutture di Formia ed un fisioterapista, le Fiamme Gialle che mi hanno dato il tempo per riprendermi, e la Visussport.

Qual è il livello del salto in alto in Italia e all’estero?

In Italia vedo molto bene le giovani Trost e Furlan. In campo internazionale noto che le atlete con le quali gareggiavo, come la Vlasic, la Chicherova e la Hellebaut, sono attualmente fuori gioco per infortuni o maternità. Invece sta facendo molto bene la mia amica spagnola Ruth Beitia e ne sono contenta. Le misure però non sono eccellenti. Saltando anche 1,95, ora è probabile ottenere una medaglia importante.

Cosa si augura per il 2015?

A livello personale vorrei solo un po’ di serenità, perché sono fermamente convinta che stando bene e serena, le cose poi vengono da sé. Auguro a tutti di poter realizzare i propri desideri, ma li esorto ad accontentarsi di quello che si ha, sono un’ottimista e vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Basta poco per essere felici.

Donatella Ferrigno

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