«Non abbandonate il San Francesco»

Ametrano lancia un appello durante le selezioni dei ’99 per l’Udinese. E il Livorno fa causa alla Nocerina per Remedi

NOCERA INFERIORE. «Questo stadio è bellissimo, adesso non buttatelo via, anzi curatelo ancora di più»: lo dice Raffaele Ametrano, al termine di un pomeriggio particolare. Un briciolo di serie A al San Francesco, l’erba peggiora e si vede ancor di più dalle foto di rito. Mai vista tanta gente allo stadio nell’anno orribile in corso: una cinquantina di vetture all’esterno e tante presenze in tribuna. L’Udinese ha selezionato i migliori ’99 della zona con la sinergica Agrese, società nocerina che dal 1987 fa scuola tra i baby e che ora è una delle 4 affiliate bianconere in provincia (totale 12 in regione). Ametrano è in compagnia di altri ex calciatori noti Paolo Poggi e Mattia Notari mentre la selezione bianconera dei ’99 è guidata in panca da Errico Marcucci, bomber della Virtus Scafatese ma anche nipote di Andrea Carnevale. Tra i bianconeri 4 prodotti dell’ Agrese. Si chiamano Tagliamonte, Tortora, Amendola e D’Orlando.

Bisogna dare corpo alla rinascita. Primo passo? Salvare l’impianto. La convenzione tra Nocerina e Comune scade il 30 giugno ma ovviamente la società non è in condizione di curare alcunché. Qualcuno intervenga, sia volontariato o Comune anticipando i tempi: il manto deve restare erboso, evitando il paludoso. Sembrano lontanissimi i giorni del Torquato-Citarella andato più volte in scena (ci sarebbero ancora crediti vantati dalla società per anticipo lavori in chiave B). Il resto: chiusa la tribuna stampa, panchine tolte ma ora ripristinate, già non funzionante la linea telefonica, inscatolate le telecamere di sorveglianza. E c’è di più: gli ambulanti del mercato del lunedì hanno chiesto di togliere i betafance per godere di maggior spazio dinanzi al San Francesco.

Sembra un incubo. Ma c’è gente che non s’abbatte. Ad esempio Emiliana Gambardella, presidente Agrese, tradizione ereditata da Peppino ed Emilio Gambardella (entrambi nel Comitato per la Salvezza l’estate scorsa). Osserva i suoi ragazzini in maglia azulgrana e dice: «Fino a quando ci sarà entusiasmo, la tradizione resterà viva, Nocera è una sola cosa col calcio e col San Francesco, lo diciamo noi che coi giovani operiamo dall’87, portando nel nome un territorio più vasto pur essendo figli di questa città». Annuiscono i collaboratori: Scoppetta, Napoletano, Volpicelli, Romano e Sforza. Arriva Ussia ed abbraccia i magazzinieri molossi Oliva, Calabrese e Fortino: quasi non molliamo.

Stasera, presso la Biblioteca Comunale, pubblica riunione indetta da alcuni tifosi, invitata anche l’associazione Nocerini. Passando alle pendenze, svelato il nome della società che farà vertenza per la squalifica di un prestito: si tratta del Livorno per Remedi. Intanto, da un cassetto di scrivania ad Alveo Santa Croce, è spuntata una busta chiusa, contenente pronostico scritto a mano sul piazzamento in campionato. L’ottavo posto, scriveva probabilmente Citarella in persona. Tutto gli ha dato torto.

Marco Mattiello

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