Nocerina, via libera per il San Francesco

Riunione ieri del Gos: niente porte chiuse per l’anticipo con il Frosinone. Il Comune in pressing sulla questione tornelli

NOCERA INFERIORE. Qualcosa di risolve, qualche altra va studiata. Si risolve, almeno per l’immediato, cioè per la partita casalinga di venerdì sera col Frosinone, la questione San Francesco. Ieri mattina riunione Gos presso il commissariato di pubblica sicurezza. Nocerina rappresentata dal dirigente responsabile Franco Tamigi, raggiunto in un secondo momento da Giuseppe Mandarino. Le parole di Tamigi: «Giovedì ci sarà un nuovo sopralluogo allo stadio, si va verso la disputa dell’incontro in considerazioni normali, cioè a porte aperte. Tutti però saranno chiamati ad interventi urgenti e necessari». Gli interventi: quasi risolto il problema video-sorveglianza: la spesa ordinaria per migliorarla sarà a carico della società rossonera, quella ordinaria spetterà al comune. Invece resta aperta la questione tornelli: Pasquale Cuomo, in rappresentanza del Comune, però ha assicurato che nelle prossime ore saranno fatti tutti i passi possibili nei confronti della ditta Zucchetti, vantante di credito ma chiamata in ogni caso a far funzionare regolarmente il software che regola la lettura ottica dei tornelli stessi rendendoli pienamente funzionanti. Da ieri, invece, c’è da “risolvere“ qualcosa sul fronte calcistico vero e proprio. La squadra ha ripreso ad allenarsi al San Francesco. La scoppola di Pisa non deve lasciare il segno: è lo slogan d’ordine generale. Bellissimo il gesto del pubblico a Pisa: nonostante il 5-2, in parte causato da decisioni arbitrali discutibili (dal rigore all’ingiusta espulsione di Palma), ha chiamato la squadra a fine gara per salutarla. Ribadito tal concetto ampiamente positivo, sottolineando in aggiunta l’annata di transizione e la necessità di “sopportare” anche domeniche del genere dopo la travagliata estate vissuta, c’è da ricordare che a livello di terza serie la Nocerina non subiva una scoppola del genere dall’inverno 2002, quando perse con identico punteggio a Pescara (per la squadra di Cucchi segnarono Capezzuto e Del Prete). Quel campionato finì ovviamente in retrocessione. L’attuale finirà diversamente, essendo stata cancellata la parola retrocessione causa riforma. Ciò non toglie l’evidenza di determinate cose dopo un mese di campionato, con tutte le attenuanti generiche e non: squadra ancora senza vittorie e senza traccia visibile di gioco oltre che d’identità tattica, combattiva e orgogliosa a parziale ristoro. Gaetano Fontana a metà settimana scorsa, durante la partitella in famiglia del giovedì, aveva detto al gruppo: «Andiamo incontro al treno in faccia se non ci diamo una regolata». Così è stato ma le responsabilità, quando arriva la disfatta, sono generali ed a nulla serve il “nascondino” andato in scena sabato prima di partire per la Toscana. In presenza di una decina di calciatori non partiti perché non arruolabili, è stato pubblicamente dichiarato prima che partivano tutti e poi che rimanevano a casa in pochissimi. Il nascondino è roba da Santegidiese e da Centobuchi, non da Nocerina. Fontana, che ha vissuto piazza nobilissime come Napoli e Firenze da calciatore, dovrebbe saperlo bene.

Marco Mattiello

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