Nocerina, scatta il processo per illecito

Stamattina davanti alla Disciplinare il club rischia l’esclusione dal campionato. Incubo maxi-squalifiche per i tesserati

NOCERA INFERIORE. Illecito? No, al limite slealtà sportiva per causa di forza maggiore. La Nocerina si opporrà al teorema del procuratore federale Stefano Palazzi sul derby con la Salernitana dello scorso 10 novembre, durato 20 minuti e terminato per sopravvenuta inferiorità numerica rossonera (squadra ridotta in 6 per 3 cambi dopo un minuto e successivi 5 infortuni).

Il giudice sportivo sanzionò il tutto col 3-0 a tavolino per la Salernitana. Poi però trasmise gli atti alla Procura Federale, ravvisando estremi di illecito sportivo. L’inchiesta di Palazzi è durata una ventina di giorni. Il suo ufficio a dicembre ha ascoltato 18 calciatori della Nocerina, 2 della Salernitana, un medico ed un massaggiatore, 2 dirigenti (uno per società), un allenatore ed un vice, un presidente, un amministratore, un arbitro, 2 commissari di campo, 2 rappresentanti della Procura Federale e 3 responsabili dell’ordine pubblico.

Al termine, sono scattati i deferimenti. La Nocerina deve smontare l’accusa di illecito: non c’è controparte, non c’è consumazione. In particolare deve alleggerire il peso dato a parole dei dirigenti, che nei momenti concitati dell’Arechi spinsero i commissari di campo a verbalizzare raccomandazioni alla squadra di dire e fare determinate cose.

La difesa basata sulle minacce subite dai calciatori all’uscita dell’Hotel Park di Mercato San Severino. Verrà citata l’inchiesta giudiziaria in corso, che tratteggia lineamenti di violenza privata e manifestazione non autorizzata.

Minacce confermate in Procura Federale da Pavarese, Citarella e tesserati. Verrà ricordato che la squadra era sotto choc, con calciatori che piangevano e altri che chiedevano di non scendere in campo: accettò di giocare dopo le parole dei dirigenti ma soprattutto dopo l’esortazione del questore.

Saranno sottolineati i precedenti: tante partite sospese per inferiorità numerica e non classificate come materiale da illecito. Si chiederà il ne bis in idem, cioè il “non due volte per la stessa cosa”, essendo stata la Nocerina già giudicata e sanzionata con la sconfitta a tavolino. Basterà? In primo grado forse no, ma più avanti probabilmente sì.

Marco Mattiello

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