Nocerina, la grande occasione di Fontana

Il neo allenatore rossonero: «Arrivo in una piazza importante anche se ci sarà da rifondare». Stamattina la presentazione

NOCERA INFERIORE. Chi non si chiama Gaetano, non può allenare la Nocerina. E non c’entra, in questo caso, Montalbano. La Nocerina passa da Gaetano Auteri a Gaetano Fontana, facendo il giro del mondo in meno di cinquanta giorni. Fontana sarà presentato stamattina nella sala stampa del San Francesco, assieme al direttore generale Gigi Pavarese. È una sorta di pacchetto “all inclusive”, confezionato dall’amico e consulente del patron Citarella, ovvero da Mariano Grimaldi. Fontana e le prime battute comparse già sui siti di Lega Pro: «Quando mi è stata proposta questa opportunità, l’ho accettata al volo. A Nocera sarà un anno di rifondazione. Ma una piazza del genere è di gran stimolo per tutti, figurarsi per un allenatore che va a debuttare in Lega Pro. Un’occasione unica».

L’occasione, fornitagli dal suo ex procuratore Grimaldi, arriva dopo essersi cimentato con alterna fortuna su panchine di D: prima il Centobuchi, poi la Santegidiese. Modulo preferito il 4-2-3-1 ma senza trascurare altro, a seconda del materiale a disposizione. Ha atteso la chiamata giusta. S’era parlato del Napoli da vice di Benitez, scelta successivamente caduta su Pecchia. Napoli, per il catanzarese di anni 43, è stata una delle ultime tappe da calciatore: due campionati di C1 in azzurro prima di chiudere la carriera in A tornando da profeta nella patria calcistica che tante soddisfazioni gli ha dato: Ascoli, specialmente dal 2000 al 2004 con quattro splendidi campionati tra C1 e B. Prima c’era stata la Juve Stabia ed a ritroso le esperienze da protagonista con Juve Stabia, Alessandria, Reggina, Padova e Catanzaro. In campo era un numero 10 che faceva la differenza, specialmente su punizione. La fantasia riuscirà a portarla in panca?

Da mister è una scommessa. L’anno zero del calcio rossonero, fatto di transizione giovane, può diventare rampa di lancio per lui, che prima di conquistare la grande chance soleva dire nelle interviste: «Gli allenatori aumentano, le squadre diminuiscono. La programmazione resta la grande sconosciuta. È difficile farsi spazio e catturare il momento giusto». Ora quel momento per lui è finalmente arrivato.

E Pavarese? Quasi superfluo l’elenco del passato, partendo da Napoli e Torino col rango di fedelissimo di Luciano Moggi. Qualche anno fa alla Juve Stabia, vinse il campionato di C2 con un giovane allenatore in panca, cioè Massimo Rastelli. Sogna di fare il bis a Nocera, magari gradualmente, e di rilanciarsi dopo esperienze non eccezionali nel convulso calderone di Lega Pro.

Marco Mattiello

©RIPRODUZIONE RISERVATA