Nocerina, Gragnaniello stoppa le paure

Il portiere sprona i compagni e torna sui derby: «Saranno delle sfide affascinanti». Cremaschi: «Mi piace attaccare»

NOCERA INFERIORE. Il vecchio ed il giovane, quello che conosce Nocera come le sue tasche e l’altro appena entrato - con incanto - dentro il mondo rossonero. Raffaele Gragnaniello e Carlo Cremaschi, così distanti per età, formazione, provenienza; eppure così vicini adesso: compagni d’avventura, figli di un mercato che poteva concedersi pochi big e tanti giovani di prospettiva. Prende la parola per primo Gragnaniello, portiere di mille battaglie e tante volte avversario dei rossoneri. È nato a Nocera, vive a Scafati ed ha girato in lungo e in largo la Campania (Giugliano ed Avellino le tappe più significative), per cui conosce alla perfezione la realtà in cui s’è catapultato: «Il compito mio e di quei pochi giocatori con esperienza è far capire ai più giovani cosa significa giocare in una piazza così blasonata, aiutarli a relazionarsi con un pubblico da brividi. Indossare questa maglia significa tantissimo e soprattutto per i ragazzi può valere come grande trampolino di lancio. Purchè siano bravi, chiaramente». Segue un accenno di critica verso il nuovo sistema di distribuzione dei contributi federali: «Il mercato è stato fatto in base ad una pseudo-regola che penalizza i calciatori esperti e dà illusioni a tanti ragazzi. La Prima divisione è stata un po’ bistrattata, ma a gennaio tante squadre che avranno nel mirino la nona posizione e quindi i playoff faranno investimenti per tentare l’impresa». Poi una considerazione sul girone B e sui derby infuocati all’orizzonte: «Meglio così, almeno si vive calcio vero. Spesso ho giocato in campi con 100 spettatori ed è davvero una tristezza. Invece, quest’anno ci sono così tanti blasoni da rendere la Prima divisione una sorta di B2».

Segue Carlo Cremaschi, introdotto dall’avvocato Mandarino, puntuale come un orologio svizzero. Il terzino destro di proprietà dell’Atalanta, l’unico ad apprezzare il caldo torrido – «Su a Bergamo c’è spesso nebbia, preferisco un clima così» - schernisce di fronte ai complimenti (è stato il migliore al debutto in coppa) e parla delle sue aspettative: «Ho tanta voglia dentro. Qui a Nocera si respira aria di grande calcio. Ho fatto già esperienza professionistica con la Tritium, ma qui il calcio è davvero fenomeno sociale. Mi hanno già descritto l’importanza dei derby e spero d’essere all’altezza. Un campionato così ricco d’attesa può soltanto farmi bene». Occhi azzurri e viso docile, in campo la trasformazione, ispirata al mito brasiliano Dani Alves: «Lo ritengo il miglior terzino destro del mondo e cerco di apprendere da lui, provando a dare un grosso contributo alla fase offensiva».

Filippo Zenna

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