Nocerina, c’è da riprendere la rincorsa

Al “San Francesco” arriva il Benevento. Auteri: «Siamo i più forti, ma sono ancora furioso per i punti persi a Gubbio»

NOCERA INFERIORE. Siciliano come Camilleri. Ma guai a parlargli di intermittenza per la sua Nocerina attuale. L’infastidisce l’estraneità della definizione, troppo elegante e ben composta, roba da scrittore e non da allenatore. Gaetano Auteri comincia così: «L’intermittenza? Se ci penso, mi arrabbio ancora. Per recuperare i punti persi a Gubbio occorreranno due mesi. C’è mancato l’equilibrio, sottile e di natura psicologica. Scivolati sulla presunzione, che ha preso il posto in quel secondo tempo della disponibilità al sacrificio. La Nocerina non è inferiore a nessuno, manco al Frosinone, che considero la squadra più temibile in assoluto. Non è inferiore e fisicamente sta bene, il doppio volto di venerdì scorso non è dipeso da problemi di natura fisica».

Deciso e sicuro come al solito nel presentare partita, temi, momenti. Il passo indietro è ancora obbligatorio: «Un grave errore, credo essenzialmente mentale, perché nel secondo tempo di Gubbio abbiamo giocato appena una decina di minuti. È stato un delitto. Dopo il gran primo tempo, occorreva dare continuità di ritmi, di pressione e di motivazione. Sugli allori e sui complimenti non ci si siede. L’ho detto alla squadra e credo che quel tipo di atteggiamento si possa cancellare immediatamente, con un colpo di spugna».

Il Benevento non è una spugna facile. Lo sa alla perfezione: «Realtà che ogni anno parte per vincere, con l’arrivo di Ugolotti secondo me ha migliorato notevolmente il progetto dell’annata in corso. Ha poco margine di errore, vista la classifica. Ma noi, sotto questo aspetto, non siamo messi meglio. Per tanti di quei motivi, le prime sei partite non le abbiamo giocate. Alla fine del girone d’andata ne mancano tre, sbagli ulteriori ovviamente non sono consentiti. Deve prevalere la nostra voglia di continuità, sia di prestazioni che di punti». Le dicerie esterne, virtuali ancora una volta, non gli danno fastidio e tanto meno lo convincono: «Ho il polso della situazione, dello spogliatoio, di tutto. Non credo ad eventuali lamenti di calciatori, non ve ne sono e so che la società mi tutelerebbe ampiamente se ve ne fossero. Ho allenato anche squadre con gente contro. Ma non è il caso di questa Nocerina. Sono sicuro del fatto mio. Siamo in un posto dove in un modo o nell’altro passa ogni cosa, dove ogni chiacchiericcio o sibilo ha la pretesa di diventare verità».

Saluterà gli ex Bolzan e Gori prima e dopo il derby: «Atleti e professionisti seri, in quanto al mio rapporto con Gori vi assicuro che non s’è rotto niente, chiedete pure a lui, ve lo confermerà».

La formazione. Due ipotesi tattiche, la scelta dell’una piuttosto che dell’altra dipende dalle condizioni di Bruno, a scartamento ridotto anche nell’allenamento di rifinitura di ieri mattina, spostato a Pucciano causa pioggia. Col capitano in campo, conferma del 4-3-3, quindi consolidamento delle scelte standard di centrocampo e attacco mentre per la difesa, con Garufo non al massimo, resterebbe Daffara titolare come a Gubbio con l’unica novità del rientro di Chiosa, centrale accanto a De Franco con Baldan a destra. Senza Bruno, ipotesi meno quotata, passaggio quasi forzato all’antico 3-4-3 con retroguardia composta da Baldan, De Franco e Chiosa mentre il quartetto mediano si disporrebbe da destra a sinistra con Garufo, Corapi, De Liguori e Daffara. In un caso o nell’altro, immutate le scelte offensive principali e secondarie: Evacuo centravanti (pur giocando con qualche acciacco), assecondato da Mazzeo e Negro (entrambi con problemi tenuti a bada), pronti a staffette Merino e Russo.

Marco Mattiello

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