IL FATTO

Nocera Superiore, picchiato per difendere i baby calciatori

Quindici contro uno, il custode in ospedale dopo i colpi alla testa

NOCERA SUPERIORE - «Un’aggressione che nulla ha a che fare con il gioco del calcio e che in 40 anni di carriera io non ho mai visto». Sono le parole di Raffaele Sergio, ex calciatore tra le altre di Napoli e Lazio, che è ancora scosso da quando successo sabato pomeriggio al termine della gara tra la sua Academy e la la Gioventù Partenopea. Allo stadio “Wojtyla” di Nocera Superiore si era appena conclusa la gara che aveva visto il sodalizio napoletano imporsi per 3-2: una partita in cui l’elemento agonistico ha avuto sicuramente la predominanza ma quello che «è accaduto al triplice fischio dell’arbitro è qualcosa che mi ha lasciato basito», aggiunge Sergio.

Infatti dopo che il figlio dell’ex calciatore - è custode della struttura sportiva - aveva allontanato tutti i calciatori dell’Academy salernitana e li aveva fatti ritirare negli spogliatoi, si è trovato «accerchiato dai giovani della squadra avversaria - spiega Sergio -. A sua difesa è arrivato l’aiuto custode per cercare di far calmare gli animi già abbastanza surriscaldati e qui si è assistito a un vero e proprio pestaggio perpetrato dalla compagine Gioventù Partenope nei confronti di un ragazzo della loro stessa età. Il giovane - sottolinea l’ex calciatore - una volta finito a terra, esanime per i colpi ricevuti, è stato vittima di altri violenti colpi alla testa».

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