Nicchi non cambia idea: querela contro Boggi

Animato incontro elettorale ieri alla sezione Memoli. Il presidente Aia: «Parlo solo dopo il 10»

SALERNO. Il triplice fischio arriva alle 13 in punto: dopo una mattinata di proclami, programmi, inviti a «lavare i panni sporchi in famiglia, mantenendo stile e contegno» - che fa un po’ a cazzotti con «l’annuncio di querela» al rivale Boggi - il presidente Aia Nicchi congeda gli arbitri campani e lascia la sezione Memoli di Salerno, in compagnia del presidente regionale Ramaglia. Con lui anche il vice nazionale Pisacreta che saluta e fila via. Nicchi invece si ferma per ribadire questo: «Cucio le labbra per un po’. Sono venuto a Salerno solo per salutare amici». Un saluto di presentazione del programma elettorale che poi si è tramutato in una specie di question time: in tre ore di dibattito fitto, i presidenti delle sezioni campane sono intervenuti ed hanno interrogato il livornese che si ricandida. Tutti i referenti delle 17 sezioni tranne una: Torre del Greco ha disertato. La sezione corallina, come Ariano Irpino, Benevento, Caserta e Avellino (che però c’erano) appoggerà Boggi. Nicchi lo sa ma ieri ha deciso comunque di venire nella “tana del lupo”, per farsi ascoltare. Ha parlato a porte chiuse, ufficialmente «perché la riunione era interna, informativa», a testimonianza di un clima teso, rovente. La mattina calda ha partorito un documento sottoscritto dagli elettori attivi. Poiché Nicchi ha esordito dicendo di «non voler raccogliere firme, perché il numero minimo di adesioni per ripropormi ai vertici Aia l’ho già ottenuto», i rappresentanti di sezione hanno redatto un documento attraverso il quale hanno dichiarato di condividere il programma di Nicchi, riproponendolo al vertice. Tutti d’accordo? «Ne riparliamo l’11 novembre, a cose fatte», si congeda Nicchi. Da eletto? Sorride. Aggiunge: «Sentiamoci allora il 10 pomeriggio». Va via, alza il pollice. In Campania, invece, l’hanno abbassato i nove delegati che sostengono Boggi. Tutta da decifrare la questione Salerno, che attualmente esprime il vice presidente Narciso Pisacreta. La sezione di Salerno esprimerà tre voti: Contente, Angrisani e Faccenda. Quest’ultimo, all’uscita, ragionava a voce altissima con un collega, alla presenza di altri: “A Roma parlerò: dirò quello che sento”. Esce il regionale Ramaglia: «No comment. Se il vertice non parla, può farlo la base?». Glissa Contente: tace anche lui per motivi di opportunità.