L'INTERVISTA

Nello Talento: «Il calcio a porte chiuse? Ora c’è solo l’emergenza»

Il membro della Giunta nazionale Coni: «Ricominciare sarebbe segnale di speranza»

SALERNO - «Al momento ipotizzare la ripresa delle attività sportive, che siano a porte chiuse o a porte aperte, è molto difficile, siamo di fatto nella terza guerra mondiale, una guerra batteriologica contro un nemico invisibile e sconosciuto». La frenata arriva direttamente da Nello Talento, membro della Giunta Nazionale del Coni, che giovedì incontrerà il ministro dello sport Vincenzo Spadafora per fare un punto della situazione. Se più voci autorevoli del mondo delle istituzioni sportive sussurravano l’ipotesi di una ripresa per i soli addetti ai lavori, molto importante sarà l’incontro del 26.

Cosa si aspetta dalla riunione di Giunta?
Purtroppo non abbiamo la palla di vetro, fino a che non finisce la fase acuta dell’emergenza, è difficile pensare a una ripresa. Al momento ipotizzare un qualcosa anche a porte chiuse resta complicato, ma qualora dovesse accadere vuol dire che saremo in netta ripresa, e non solo dal punto di vista sportivo.

Che sensazioni ha?
Il ministro ringrazierà sicuramente il mondo dello sport che ha avuto il coraggio di fermarsi. Anche perché le prime discipline hanno dato risposte forti, concrete. Hanno interpretato al meglio il primo decreto di Conte, sono gli sport maggiori, calcio in primis, ad aver tentennato. Ma è comprensibile, dove c’è maggior interesse economico, è sempre più lenta la decisione. Per il resto sono stati immediatamente interrotti campionati giovanili, abbiamo chiuso palestre, il calcio ha tenuto duro, ma è anche comprensibile questa decisione.

Stefano Masucci

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