CALCIO

Nazionale all’Arechi, sopralluogo Uefa

Vicino il ritorno dell’Italia a Salerno dopo oltre vent’anni

SALERNO - Quel tocco d’azzurro nella casa granata si materializza attorno alle nove del mattino d’un giovedì di svolta. Ora sì, il (tanto ipotizzato) ritorno della Nazionale italiana all’Arechi, dopo più d’un ventennio dall’ultima volta, comincia a prender forma concretamente. Il primo necessario atto formale si compie quando la delegazione congiunta di Uefa e Federcalcio comincia il sopralluogo accompagnata dal direttore dell’impianto, Giovanni Saracino, e dall’assessore allo sport del Comune di Salerno, Angelo Caramanno, ma a fare gli onori di casa c’è pure il segretario generale della Salernitana, Massimiliano Dibrogni. È un tour lungo e dettagliato. Gli emissari europei, il football operation manager Pietro Chiabrera e l’irlandese Dennis Cruise, stadium inspector, osservano, fotografano, chiedono un bel po’ d’informazioni. Benché tirato a lucido per l’Universiade campana di un’estate fa, infatti, l’Arechi non è ancora pronto al 100% per i parametri Uefa. Ma è la rifinitura d’un nodo di cravatta su un abito da cerimonia che ormai calza a pennello. Per la Figc ci sono Irma Sanzone, Daniele Rinalduzzi e Giulio Pazzanese. Quest’ultimo è coordinatore dell’organizzazione gare, stadi e biglietteria del Club Italia, e una delle domande più interessanti è relativa alla capienza. La struttura di via Allende oggi è omologata per 26.500 spettatori, che bastano e avanzano per i numeri attuali della Salernitana. In occasione dell’Universiade, però, i sediolini installati furono 35.513, dunque c’è la possibilità d’aumentare sensibilmente la disponibilità dei tagliandi vendibili. Occorrerebbero altri tre tornelli. «Saranno installati», assicura l’assessore Caramanno, perché il Comune di Salerno ha ottenuto l’ultima parte del finanziamento, circa 400mila euro, destinato all’Arechi per l’Universiade. Così verrà completato un intervento - in totale - da oltre 2,2 milioni. In soldoni, con nuovi tornelli, e con piccoli - ma necessari - interventi di restyling a bagni e zone media, lo stadio con il nome da principe dovrebbe esser pronto per competere ai massimi livelli. Ufficialmente, infatti, il sopralluogo effettuato ieri è servito ad “allargare” la lista degli stadi italiani disponibili a ospitare le selezioni azzurre, sia maschili che femminili, maggiori o giovanili. I criteri Uefa prevedono quattro scale di punteggio, la più alta è quella a cui ambisce Salerno per avere la Nazionale A in gare ufficiali. Quando e in quale occasione? È, per ora, domanda dalle cento pistole. Calendario alla mano, archiviata con una marcia da record la qualificazione a Euro 2020, ora alla squadra del ct Roberto Mancini restano poche sfide di preparazione, di cui due soltanto in casa. Una è già assegnata: venerdì 29 maggio, a Cagliari, Italia-San Marino. Sei giorni dopo, giovedì 4 giugno, l’ultima e unica casella libera prima della kermesse continentale: gli azzurri affronteranno la Repubblica Ceca nel test match che farà da preludio al debutto dell’Europeo all’Olimpico di Roma contro la Turchia. Che sia proprio quella la data giusta per (ri)aprire alla Nazionale le porte dell’Arechi? Ipotesi possibile, anche se la tempistica va valutata. Tutto dipenderà dalla relazione dei delegati Uefa e Figc che 24 ore prima avevano fatto visita pure al nuovo Benito Stirpe di Frosinone.

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