Napoli, un pari e tanti rimpianti

A Livorno sprecata (1-1) l’ennesima occasione per accorciare il distacco dalla Roma. Vantaggio su rigore con Mertens, sfortunato autogol di Reina Zapata nel finale fallisce la rete del successo. Pagate le troppe assenze

reina

LIVORNO-NAPOLI 1-1
LIVORNO (3-5-2): Bardi 6.5; Ceccherini 5.5, Emerson 6, Coda 6; Mbaye 6, Benassi 6, Biagianti 6, Greco 5.5 (37’st sv Duncan sv), Mesbah 6; Paulinho 5.5 (45’st Castellini sv), Belfodil 5 (32’st Emeghara sv). In panchina: Anania, Aldegani, Rinaudo, Valentini, Gemiti, Piccini, Mosquera, Borja. Allenatore: Di Carlo.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina 5; Maggio 5, Fernandez 6, Britos 6, Ghoulam 6; Inler 5, Jorginho 6.5; Callejon 5.5, Hamsik 5.5 (37’st Zapata sv), Mertens 6.5; Pandev 5.5 (25’st Insigne 5.5). In panchina: Contini, Colombo, Henrique, Reveillere, Radosevic, Behrami, Bariti, Dzemaili. Allenatore: Benitez 5.5.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 6.
Reti: 32’pt Mertens (rig.), 39’pt Reina (aut)
Note: cielo sereno, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15 mila circa. Ammoniti: Benassi, Mbaye, Britos, Maggio. Angoli: 5-4 per il Napoli. Recupero: 0’. 3’.

Un pari che serve a poco, l’ennesima occasione sprecata per avvicinare la Roma a una settimana dallo scontro diretto. Vuoi per l’assenza di Higuain, vuoi per le fatiche di coppa, vuoi perchè davanti c’era un ottimo Livorno, il Napoli torna a casa con un punticino e tanti rimpianti dalla trasferta del «Picchi«. La squadra di Benitez conferma anche contro i labronici le difficoltà di questo periodo e spreca la chance di presentarsi a -4 dai giallorossi nel confronto del San Paolo del prossimo turno. Non è stato un Napoli scintillante, per quanto il vantaggio siglato da Mertens dal dischetto fosse meritato. Poi, però, si è spenta la luce, il Livorno ha trovato il pari grazie a un regalo di Reina e nella ripresa ha giocato anche meglio degli uomini di Benitez: tra le due, sicuramente è stata la squadra di Mimmo Di Carlo ad andare più vicina alla vittoria, un buon viatico per il rush finale in chiave salvezza. Fuori gli squalificati Higuain e Albiol, il tecnico spagnolo sceglie Pandev come prima punta con Callejon, Hamsik e Mertens a supporto, Fernandez e Britos sono i due centrali mentre in mezzo tocca a Inler e Jorginho. Di Carlo preferisce Coda a Castellini in difesa, ripropone Biagianti in veste di regista mentre Belfodil è il partner di Paulinho. Com’era prevedibile, è il Napoli a prendere subito in mano il pallino del gioco, con i labronici a fare densità nella propria metà campo. Il primo sussulto è una quasi autorete di Mbaye, che nell’anticipare Hamsik su una buona intuizione di Pandev quasi beffa Bardi, salvato dalla traversa.
Nelle fila dei partenopei uno dei più ispirati è Mertens, che in un paio di occasioni cerca la soluzione personale mentre l’unico tentativo nello specchio della porta del Napoli è una punizione di Greco. Al 31’, però, la svolta: palla in area, la difesa del Livorno pasticcia e Ceccherini dà una spallata a Pandev impedendogli di battere a rete. Mazzoleni indica il dischetto e dagli undici metri Mertens non sbaglia. La reazione del Livorno è ancora su palla ferma (di poco a lato la punizione di Emerson), col Napoli che prova a chiudere in contropiede. Ma al 39’ arriva la doccia fredda per gli uomini di Benitez: discesa sulla sinistra di Mesbah, palla in mezzo per il tacco di Mbaye, Reina non la trattiene e finisce col sospingerla dentro per il più comico degli autogol. Nella ripresa Napoli poco lucido e buon Livorno. La squadra di Di Carlo sembra quasi fiutare il calo dei partenopei e ci prova dalla distanza prima con Benassi e poi con Greco. Ma l’occasione più ghiotta capita al quarto d’ora sui piedi di Paulinho, che a due passi dalla porta spara addosso a Reina. Mertens sembra l’unico in grado di risollevare le sorti dei suoi ma nè il cross per Hamsik nè la conclusione a giro dal limite hanno fortuna. Benitez gioca la carta Insigne per Pandev, poi Zapata per Hamsik e proprio il colombiano manca sottoporta il gol vittoria. La benzina ormai è finita, le idee pure e per il Livorno arriva un punto che vale oro. La cura Di Carlo continua a funzionare, mentre il Napoli si interroga sulle sue reale ambizioni.