SERIE A

Napoli, Giuntoli non parla di scudetto

«Lotta aperta per il titolo. Con la Fiorentina sarà una bella sfida»

NAPOLI. «È presto per parlare di scudetto ma in questa stagione sarà difficile che una squadra possa prendere il sopravvento, dominare sulle altre». Lascia la porta aperta anche al sogno scudetto il direttore sportivo della società azzurra Cristiano Giuntoli. che analizza la prima parte della stagione disputata dalla formazione allenata da Sarri.

Giuntoli ha parlato in vista di Napoli-Fiorentina a una radio toscana e ha sottolineato che «la Juventus, anche se ora è un po’ indietro in classifica, resta la squadra da battere». Per l’ex direttore sportivo del Carpi quella di domenica 18 ottobre al San Paolo tra la capolista Fiorentina e il Napoli «non si può ancora definire una sfida scudetto ma sarà sicuramente una bella gara».

Una gara che per il Napoli, reduce dai successi in campionato contro tre big come Lazio, Juventus e Milan, vuol dire un ulteriore passo per «acquisire una mentalità vincente: Sarri ha dato una buona impostazione alla squadra, dobbiamo continuare così», spiega il ds.

Inevitabile un riferimento al mercato di gennaio che potrebbe riaprire una trattativa non andata in porto in estate, quella che porterebbe Matias Vecino al Napoli: «Abbiamo parlato con la Fiorentina - ammette Giuntoli - in estate per cercare di portarlo al Napoli. È un centrocampista che ha un gran passo e una discreta tecnica, è un calciatore importante e ora la Fiorentina se lo sta godendo. Valutazione? Non abbiamo mai parlato di soldi, solo di un nostro interesse».

Parlando ancora della Fiorentina, Giuntoli sottolinea che «Sousa ha portato nell’ambiente viola la voglia di vincere. Kalinic è un calciatore importante, esploso negli ultimi due anno. Ha affinato certe caratteristiche, diventando un calciatore completo».

Infine sull’esonero di Castori a Carpi. «Mi dispiace molto per il mister, ma non mi piace commentare le vicende delle altre squadre», conclude il dirigente azzurro, che lo scorso anno insieme al tecnico “defenestrato” aveva firmato il “miracolo” della promozione in serie A.