Napoli, anniversario tra le polemiche

Stadio San Paolo negato agli azzurri, la rabbia di Bruscolotti

NAPOLI. Una parata di campioni, 30 anni dopo. Tutti (o quasi) i protagonisti del primo scudetto azzurro hanno sfilato in città a bordo di un bus scoperto, in una sorta di parata rievocativa di quella grande impresa datata 10 maggio 1987. “La storia ha voluto una data”, recitava un gigantesco striscione della curva B esposto in occasione di Napoli-Fiorentina, la partita che consegnò il tricolore a Maradona e compagni e che suggellò un campionato condotto sempre in testa. Ma la giornata celebrativa è stata rovinata dal brutto episodio dello stadio. Il sopralluogo al San Paolo è stato cancellato perché i cancelli erano chiusi. Comune e Napoli si sono palleggiate le responsabilità in un balletto che ha impedito agli ex giocatori, Bruscolotti, Giordano, Volpecina, Renica, Di Fusco, Filardi, Caffarelli, Carannante, Muro, Raimondo Marino, di poter tornare nel teatro che li aveva esaltati. «È una vergogna. Non so che dire», ha spiegato Bruscolotti. «Se è stato De Laurentiis, ha mostrato ancora una volta che tipo di persona è. Non gli faccio alcun appello preferisco andarmene». Tutti a Casoria, ultima tappa di una festa non ufficiale ma comunque accompagnata dal calore del pubblico. Nel frattempo solo un piccolo contingente dei campioni del 1987 ha ricevuto medaglie, targhe ricordo ed onorificenze distribuite prima al Comune dal sindaco de Magistris, poi alla Regione dal governatore De Luca nel corso di una giornata dai ritmi frenetici, segnata anche dall’accensione di fuochi pirotecnici e dall’esplosione di mortaretti lungo il cammino dell’autobus. Anche Marek Hamsik ha fatto pervenire un messaggio di congratulazioni attraverso i social. “Il 10 maggio 1987 è stata la giornata più bella della mia vita, è come se fosse il compleanno di tutti. Il calcio non ha memoria, ma tutti possono rendersi conto dell’importanza di quel giorno. Il successo è stato incredibile. Lo abbiamo celebrato in tutti i quartieri della città”, ha ricordato commosso l’ingegner Ferlaino. “È stata la festa dei giocatori ma anche dei tifosi - ha aggiunto Bruscolotti, capitano ad honorem di quella squadra - Ecco perché siamo stati felicissimi di festeggiare nuovamente con la città. Il nostro percorso fu coronato dalla grande spinta del nostro pubblico. Sono sempre stati decisivi”. Quindi una serie di doverose sottolineature da parte di Pierpaolo Marino: “Giusto ricordare anche l’apporto di Italo Allodi a quell’impresa, fu lui a portare in squadra un grande bomber come Giordano. In giornate come questa, inoltre, impossibile non pensare a Carlo Iuliano. Fu un mentore per tutti”.
Marino ricorda pure qualche retroscena: “Allodi decise di responsabilizzare Maradona con la fascia e incaricò me di parlare con Bruscolotti: convocai Beppe e lui mi sorprese. Sapeva già tutto ed era ovviamente d'accordo con quel passaggio di consegne che ha fatto la nostra fortuna. Ferlaino? È stato un grande presidente. Competente, appassionato e scaramantico”.
Pasquale Tina
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