Nalini: «Salernitana, ti aspetto in A» 

L’ex ala granata protagonista della salvezza del Crotone. La famiglia Pappalardo lo attende a Cetara per le vacanze

SALERNO. Era una bellissima ala granata, ora fa il killer d’area di rigore. Andrea Nalini ha firmato la salvezza e scritto la storia del Crotone, che resta in A grazie ai suoi gol. Li ha realizzati a pacchetti, come i wurstel che imbustava qualche tempo fa nel magazzino della fabbrica Aia, svegliandosi all’alba e allenandosi di sera per inseguire il sogno. La sua favola di calciatore-operaio, un anatroccolo diventato cigno, è sbocciata domenica allo Scida: non aveva mai segnato in A ma si è sbloccato all’improvviso, confezionando la doppietta che ha mandato in paradiso i calabresi. Curioso che la “vittima” scelta da Nalini sia stata proprio la Lazio di Lotito, suo ex patron alla Salernitana. «Nalini incarna il nostro spirito e i nostri valori. Puntiamo su di lui», diceva Lotito vedendolo sfrecciare. Poi la condropatia al ginocchio destro, il calvario, i dubbi sul rapido e pieno recupero hanno spinto la Salernitana a fare altre scelte. Scaduto il contratto insieme al rapporto col vecchio procuratore, Nalini ha salutato Salerno ma ha lasciato tanti estimatori, nostalgici e simpatizzanti. Insieme a loro, qualche amico vero. «Mi ha telefonato Tuia per complimentarsi - racconta al telefono - avevamo solo un risultato e non poteva andare diversamente. Ho giocato poco nella prima parte della stagione a Crotone ma non per infortunio, come ho sentito dire da più parti. Sto bene, anzi benissimo, da tempo: la verità è che c’erano Palladino che ha più curriculum di Nalini, e Stojan. Poi ho avuto le mie chance e credo di averle spese bene. Serata magica, notte meravigliosa, di adrenalina pura: mai avrei immaginato di mettere la ciliegina sulla torta salvezza del Crotone, al quale mi legano due anni di contratto. Mi hanno telefonato anche Antonio Zambrano e il cameriere dell’hotel dove alloggiavo a Salerno, poi l’amico Andrea Giannattasio. Verrò presto a trovare i salernitani: dopo alcuni giorni di relax a casa mia, sarò in provincia, a Cetara, ospite della famiglia Pappalardo. La Salernitana? L’aspetto in serie A, un giorno mi piacerebbe tornare: mai dire mai».
L’ultimo flash di Nalini con la Salernitana è un cross al bacio per Zito che insacca a Lanciano nella gara che ipotecò l’agognata salvezza. Poi ha spiccato il volo, ha assaporato il gusto della A, ha chiesto scusa a Cuadrado allo Juventus Stadium dopo averlo sgambettato a centrocampo, infine s’è preso la soddisfazione più grande. Primo gol di piatto destro, il secondo schiacciando di testa alle spalle di Strakosha, suo ex compagno di squadra a Salerno. In mezzo, non solo la rete di Falcinelli ma soprattutto lo scatto col quale aveva lasciato sul posto Bastos, costretto a spendere il fallo punito con l’espulsione. Stella per una notte, eroe del Crotone, ora nella città di Pitagora è una celebrità. All’inizio gli avevano assegnato la numero 9. Pareva uno scherzo per lui che è un “7” tutta la vita, nato per correre e crossare. Invece sarebbe diventata una profezia: cecchino e stoccatore proprio contro la Lazio di Lotito. A Salerno era una meravigliosa ala destra, un esterno di fuoco, insomma uno di quei giocatori che Bollini, se avesse potuto, avrebbe volentieri allenato o inserito nella lista della spesa. Crossatore, cavallo di razza, marcia in più in Lega Pro ma anche in B, Nalini è stato lucidato e messo in vetrina da Menichini. Lo avevano scoperto, svezzato e sgrezzato Perrone e Susini pescandolo a Foligno, nello spareggio Vecomp-Casertana.
Pasquale Tallarino
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