Monza-Salernitana In palio mezza Coppa

La Coppa, sebbene di Lega Pro, per il copatron della Salernitana Lotito e per tutti i granata è sempre meglio portarla a casa, all’Arechi, dov’è in palio la finale di ritorno. Però prima c’è l’andata, c’è il Monza che in 8 gare ha vinto 7 volte e nella competizione tricolore ha mandato a gambe all’aria Albinoleffe, Vicenza, Entella e Cremonese. Il Monza è da temere e infatti Gregucci non snobba, non ruota, mette dentro le prime linee. Cambierà poco, un tantino: non Berardi in porta (ko) ma Gori il titolare, anziché Iannarilli; Scalise e Pasqualini l’hanno spuntata al termine della rifinitura; infine gli stopper sono da formato campionato e i mediani sono robusti, Pestrin e Montervino. Chi seguirà in salotto, in tv, e quelli che andranno allo stadio, nel clima di festa (il Monza c’ha saputo fare: ha invitato tutte le giovanili; nel giorno della festa del papà, farà entrare in campo 20 bimbi, figli di tifosi dopo averli sorteggiati e poi ha messo in vendita 250 biglietti a 3 euro per gli under 16) potrà godersi le piroette di Foggia. Ormai Gregucci non lo sfila più: gli ha dato elisir di lunga vita e Pasqualino dovrà portare la Salernitana a un passo dalla Coppa Italia. Però ci sono anche gli avversari, c’è il Monza che non molla ed è bestia nera. L’ultima volta, fu tre anni fa: era la Salernitana dei brasiliani, aprì le danze Fabinho e poi ci volle un colpo del connazionale Jefferson per salvare i granata e portare a casa il 3-3. «Ci teniamo ad alzare il trofeo. Per farlo, bisogna raddoppiare gli sforzi: il Monza ha eliminato squadre importanti, non è qui per caso, ha mix di curriculum e giovani che fanno parte dell’under 21 di Lega Pro. La differenza di categoria nella finale non viene fuori: ce la giochiamo 50 e 5o». Tre oro dopo il fischio di chiusura della sfida al “Brinateo” gli hi-lites sul nostro sito.