Montervino, il verdetto arriva giovedì

La Salernitana affila le armi per il ricorso alla Corte di giustizia: si punta sui video, incidenti non provocati dal giocatore

SALERNO. La Corte di Giustizia Federale ha fissato alle ore 14.30 di giovedì 31 gennaio la discussione sul ricorso d’urgenza presentato dalla Salernitana contro le 6 giornate a Montervino. Si decide tra 5 giorni il destino del capitano in questo campionato. Se verrà accolta la tesi della Salernitana (l’avvocato Gentile ha chiesto una giornata), Perrone potrà riavere a disposizione il proprio centrocampista molto prima del 17 marzo, giorno della sfida casalinga al Pontedera. Nella stessa seduta, la CGF si pronuncerà sulla multa di 15mila euro inflitta alla Salernitana e sulla diffida che pende sullo stadio Arechi, dopo gli scontri tra carabinieri e frange della tifoseria. Per quanto riguarda la multa, la Salernitana vuole che vengano scorporati 12500 euro, equiparando la propria pena a quella dell’Aversa. «Pure i tifosi locali hanno lanciato oggetti e tentato il contatto con l’opposta fazione. Perché - è la tesi granata - all’Aversa Normanna 2500 euro di multa e a noi 15mila?».

In punta di diritto, poi, ha preso forma la difesa impostata per smontare l’accusa di istigazione rivolta a Montervino. Siamo sul binario sportivo - ben più delicata la vicenda che riguarda il Daspo - ma un’eventuale riduzione della squalifica costituirebbe una leva sulla quale spingere poi al momento di presentare il ricorso in via gerarchica al Prefetto di Caserta o, in subordine, al Tar della Campania (per Ginestra si attende la pronuncia del Prefetto di Catanzaro). Perciò l’avvocato Gentile si è concentrato anche sull’osservazione dei filmati tv ed ha allegato al ricorso i video dell’esultanza di Montervino. «Lui non ha sputato», ribadisce convinta la Salernitana. Il giudice sportivo ha deciso sulla scorta di quanto hanno riferito l’arbitro nel referto, procura federale, commissario di campo e responsabile dell’ordine pubblico nei rapporti. L’utilizzo di fonti diverse da quelle federali rappresenta un punto focale del ricorso: Gentile dice che non è possibile legare l’esultanza petto in fuori di Montervino coi tafferugli. E in ogni caso la Salernitana individua alcune lacune e carenze strutturali. Nella relazione del commissario di campo, emerge il retroscena di altri incidenti verificatisi prima dell’inizio, probabilmente all’esterno dello stadio al momento dell’identificazione dei tifosi in possesso di fumogeni. «Dunque - osserva il legale - il clima di tensione era preesistente: non è dipeso dal calciatore». E la relazione dell’assistente arbitrale fa luce sugli sputi che hanno colpito i calciatori della Salernitana, tra cui il capitano, durante il riscaldamento; il commissario di campo, invece, scrive che steward e forze dell’ordine non c’erano. Sarebbero arrivati solo nell’intervallo.

Pasquale Tallarino

©RIPRODUZIONE RISERVATA