Minacce a Iodice: verso l’archiviazione

La Procura di Napoli sta per chiudere il fascicolo aperto dopo la denuncia del dg

NAPOLI. Indagato per un’evasione da 28 mila euro come presidente della Lazio, Claudio Lotito potrebbe cavarsela sull’altro filone che lo vede coinvolto per tentata estorsione da proprietario della Salernitana. L’inchiesta della procura di Napoli nata dalla telefonata registrata dal direttore generale dell’Ischia Pino Iodice e resa pubblica nel febbraio scorso, va infatti verso l’archiviazione. In quelle carte Lotito è indagato per presunte pressioni che avrebbe esercitato per costringere dirigenti di Lega Pro a votare l’approvazione di bilancio in senso favorevole alle sue richieste. Lo scopo sarebbe stato quello di guadagnare una posizione robusta nella Figc, Lega A e serie minori a vantaggio anche dei suoi club, Lazio e Salernitana. I pm Vincenzo Ranieri, Stefano Capuano e Danilo Di Simone, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, stanno per chiudere l’indagine dopo aver ascoltato (a agosto) sia Lotito (unico indagato) sia il dirigente ischitano, che avrebbero dato due versioni contrapposte che non hanno rafforzato l’ipotesi di reato della procura.

“Troviamo un accordo in Lega Pro e i soldi arrivano”, emerse nella telefonata denunciata da Iodice in cui Lotito avrebbe cercato voti e consensi tra le società della Lega Pro per l’approvazione del bilancio in cambio dell’assicurazione di finanziamenti da erogare alle società. Il proprietario della Salernitana (a metà con Mezzaroma) si è difeso sostenendo di essere vittima di una macchinazione e di aver espresso quei toni nell’intenzione di risanare il calcio. Fu ascoltato anche il numero uno della Figc, Carlo Tavecchio, come persona informata sui fatti: i suoi uffici e quelli del presidente della Lega Mario Macalli furono perquisiti dalla Digos. Secondo indiscrezioni filtrate dalla procura, tutto lascia pensare che tra circa un mese i magistrati procederanno all’archiviazione del caso. Nell’indagine “Fuorigioco” che vede invece coinvolte 64 persone tra cui i patron del Napoli De Laurentiis e della Fiorentina Della Valle, l’ad del Milan Galliani, l’ex ad della Juve Blanc, il presidente del Palermo Zamparini, il procuratore Alessandro Moggi, secondo l’accusa Lotito, nella veste di presidente biancoceleste, avrebbe sottratto al fisco 28 mila euro per la compravendita dei calciatori Foggia e Sculli.

Ferruccio Fabrizio