L'INTERVISTA

Micai para ogni amarezza «Tifo per la salvezza in A»

L’ex portiere dell’ippocampo lunedì con la Reggina torna a Salerno da avversario

«Non ho nessun rimpianto sulla mia esperienza a Salerno. Quando ero in campo ho sempre dato il massimo, così come nell’ultimo anno sono stato il primo a festeggiare per un traguardo che ha riportato la Salernitana dove merita di stare». Alessandro Micai guarda al passato con il sorriso. L’estremo difensore mantovano ritornerà all’Arechi lunedì sera ma questa volta non da portiere della Salernitana, avversaria della sua Reggina nella sfida di Coppa Italia. «Sicuramente sarà strano scendere in campo e sapere che sarò semplicemente un rivale -il pensiero del nuovo pipelet amaranto-. Personalmente sarà emozionante sfidare i miei ex compagni ma poi sarà partita, quindi penserò solo al campo con la speranza di dare il mio apporto per ottenere la vittoria ».

Micai, una nuova esperienza con la Reggina e subito la vetrina della Coppa Italia.

Una cornice importante oltre che prestigiosa. Sarebbe importantissimo passare il turno anche per gli scenari che potrebbero aprirsi e le sfide di cartelle in programma. Noi scenderemo in campo per vincere più che per fare bella figura, consapevoli anche dei ritorni economici in ballo che potrebbero favorire il club in futuro.

Ritroverà il pubblico dell’Arechi un anno e mezzo dopo dall’ultima volta. Era Salernitana- Venezia 2-0, con tanto di penalty parato a Longo.

Ricordo quella partita e soprattutto la gioia per quel rigore parato. L’assenza del calore dello stadio e della gente è stata l’unica nota stonata di una stagione da sogno per l’intera tifoseria. Ritornare in serie A dopo oltre venti anni e non potendolo fare festeggiando sia allo stadio che per strada ci ha tolto un po’ di gioia. Purtroppo ho vissuto poco l’effetto dell’Arechi ma spero di poter vedere in generale gli stadi di nuovo pieni perché sono benzina per tutti i calciatori.

Una cavalcata trionfale verso la serie A vissuta, però, fuori dal progetto tecnico: nutre qualche rimpianto?

Assolutamente no. Sono stato sin dal primo giorno parte integrante del gruppo, anche quando ho capito che non ci sarebbero stati i margini per giocarmi le mie chance. Ho accettato le scelte della società, mi sono messo sempre a disposizione, allenandomi duramente e dando in minima parte il mio contributo, senza perdere tempo a lamentarmi. Siamo partiti senza il favore dei pronostici, considerati lontani da realtà molto più ambiziose ma mettendo in campo la fame giusta per raggiungere la serie A.

Passiamo ai ricordi belli: ha una sua parata che considera la più bella da portiere della Salernitana?

Ricordo quella su Laribi a tempo scaduto in un Salernitana- Verona, 1-0, deciso da un gol di Jallow. L’altra invece resta il rigore parato a Bentivoglio nel playout con il Venezia, con la gioia di aver lasciato un segno in un momento determinante per la storia del club.

Tutto accompagnato da una vigilia surreale, con l’aggressione subita a pochi giorni dalla gara d’andata.

Fra schiaffi, pugni ed esclusioni non è stata una parentesi facile la mia a Salerno (ride ndr). Meno male che quel pomeriggio dall’alto ci misero la mano e ci regalarono la gioia della salvezza.

Le strappo un altro sorriso: nel playout di Venezia però Lotito le fece scoprire la famosa ricetta “acqua e zucchero” per i momenti di difficoltà: la usa ancora?

No, è stata fondamentale solo per quel pomeriggio (ride ndr).

Infine, cosa augura alla Salernitana all’alba della stagione e del ritorno nel campionato di serie A?

Che possa raggiungere la salvezza senza mai sfigurare con nessuno, mettendo in campo la propria identità e le proprie idee di gioco sul modello di ciò che è riuscito a fare lo Spezia lo scorso anno. Mi auguro possa divertirsi, uscire dal campo sempre a testa alta e togliersi tante soddisfazioni. Sarebbe importante preservare questa categoria per la società, per i calciatori ma anche per tutta la città: ospitare campioni come Ronaldo, Ibrahimovic può essere solo un motivo d’orgoglio e di lustro per l’intera comunità.

(sa.ro.)
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