il caso

Mezzaroma: «Lanciano? Ci aspettiamo giustizia»

Il co-patron sarà con Lotito all’assemblea di Lega, spostata a domani in Vaticano Abodi pronto a rinviare i playout. L’avvocato Gentile: «Responsabilità evidenti»

SALERNO. «I playout possono attendere». Travolto dal caso Lanciano, domani Andrea Abodi, presidente della Lega di B, darà seguito all’annuncio di alcuni giorni fa. Durante l’assemblea dei club (spostata di un giorno), convocata a Città del Vaticano alle 14, annuncerà il blocco preventivo degli spareggi salvezza.

Deve farlo, è inevitabile. Glielo chiedono le società rivali del Lanciano nella corsa salvezza, Salernitana compresa; lo impone il buonsenso perché la classifica è falsata da una giustizia che fermandosi alla forma senza esaminare la sostanza – chi paga gli stipendi e chi no – rischia di essere ingiusta.

Il caso Lanciano non era tra i punti all’ordine del giorno (Sistema delle licenze nazionali, codice di autoregolamentazione, calendario playoff e playout, uso della tecnologia in campo) ma l’attualità ha preso il sopravvento e Abodi sposterà la lancetta dei playout di qualche giorno, forse una settimana, perché in questa breccia dovrà inserirsi il procuratore federale Palazzi per ricorrere all’Arbitrato Coni o per emettere un nuovo deferimento, anche se in quest’ultimo caso i tempi potrebbero dilatarsi ulteriormente. Interverrà il Palazzo a meno che il campo diventi giudice inoppugnabile venerdì, decretando il ko del Lanciano a Livorno e quindi la retrocessione dei frentani.

La posizione della Salernitana. «Ci sarà un giudice a Berlino – è la battuta del co-patron granata Marco Mezzaroma che oggi sarà in Assemblea con il socio e cognato Claudio Lotito – l’argomento Lanciano non era all’ordine del giorno in Assemblea di Lega ma ritengo che, in forza della pressante attualità, finisca in qualche “varia ed eventuale”. Siamo vigili, pronti a tutelare i nostri interessi e di questi aspetti si occupano gli avvocati. A noi ora preme una sola cosa: vincere. È d’obbligo farlo, pensiamo a chiudere bene il campionato. Il resto fa parte delle chiacchiere e dei tecnicismi e le chiacchiere stanno a zero».

La posizione del ds Fabiani: «La Salernitana si tutelerà in tutte le sedi opportune, ovunque si possa ricorrere, se sarà necessario. Il difetto di notifica al legale rappresentante del Lanciano è un vulnus già sanato dalla presenza degli avvocati difensori in aula. Quindi di cosa parliamo? La differenza è tra chi ha pagato spettanze e chi non le ha pagate. Noi non ci sentiamo vittima di nessun sistema ma di sicuro danneggiati al 100%. Aspettiamo l’ultima partita di campionato col Como e poi vedremo come muoverci. La speranza è ovviamente che non ce ne sia bisogno».

Parola alla difesa. La Salernitana ha letto le motivazioni: 12 pagine, scritte a tempo di record dalla Corte, a sezioni unite, presidente Mastandrea. «Ho sentito Lotito più volte e anche in queste ore – dice l'avvocato Gentile, il suo legale di fiducia – abbiamo le idee molto chiare in merito al caso Lanciano. Aspettiamo solo di capire se si muoverà il diretto interessato, il Procuratore Federale ricorrendo all’Arbitrato del Coni o emettendo un nuovo deferimento, oppure abbia bisogno di una spinta cioè di una sollecitazione ad intervenire subito. La responsabilità del Lanciano è diretta, non oggettiva. La differenza è notevole. Se c’è responsabilità diretta, il club risponde dell’illecito amministrativo a prescindere dall’organo che l’abbia commesso al suo interno. Conta che il Lanciano non abbia pagato. Secondario e ininfluente che la dichiarazione dovesse essere firmata da Di Menno Di Bucchianico oppure da Leone».

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