Mendicino supera il test E Ravaglia gli nega il gol

L’attaccante ha giocato tutta la partita, il gruppo gli regala la fascia di capitano L’allenatore: «Ettore? Deve riprendere le misure ma siamo tutti soddisfatti»

COSENZA. Quinto minuto di Cosenza-Salernitana. Al limite dell’area Mendicino prova a scambiare con Gabionetta: “SuperMendo” tocca il primo pallone, è tornato. L’eliminazione dalla Coppa Italia è stata mitigata dal rientro in campo di Ettore Mendicino. Ventiquattro giorni dopo il terribile scontro con il difensore del Matera, Bernardi, l’attaccante milanese è tornato in campo. Prima di quanto si pensasse nei giorni successivi all’infortunio. Si parlava di arresto cardiaco e di un provvidenziale intervento di De Franco, invece Mendicino aveva avuto una forte commozione cerebrale che gli ha permesso di tornare in campo in men che non si dica. Leonardo Menichini, che di lui ha fine gara ha detto «ci vorrà un po' di tempo prima che riesca a riprendere le misure e a fare i suoi gesti naturali», lo ha voluto premiare con la fascia di capitano, vista l’assenza di Manolo Pestrin, rimasto a casa.

Mendicino ci ha messo un po’ per scrollarsi di dosso quella ruggine accumulata in queste tre settimane lontano dai campi di gioco, lontano dalle partite. D’altronde l'attaccante scuola Lazio, nonostante i suoi 24 anni, è suo malgrado abituato a lunghe pause e rientri in pompa magna. Fu così anche l’anno scorso, quando fu fermato per problemi cardiaci e poi ritornò per la gran rincorsa della Salernitana ai playoff. Realizzò otto gol nella passata stagione, praticamente giocando solo un girone, quello di ritorno, ma non vi riuscì. Quest’anno, prima di quel terribile 2 novembre, era già a quota tre. A Matera lasciò una Salernitana seconda in classifica, ieri se l'è ripresa da capolista del girone C di Lega Pro, anche senza i suoi gol, quelli che vorrà tornare a fare al più presto, per dare un calcio alla paura di inizio mese e per portare i granata in Serie B. Avrebbe potuto segnare già ieri. In avvio di ripresa, infatti, ha ricevuto un pallone al bacio di Gabionetta (altro elemento che Menichini conta di riavere al più presto al top), ma, solo davanti a Ravaglia, si è fatto ipnotizzare dal numero uno di casa. Questione di misure e gesti naturali, appunto, che Mendicino potrà ritrovare solo giocando. La prima si sapeva che sarebbe stata difficile e di certo la sfida del San Vito, con una Salernitana contratta e priva di idee, non ha agevolato il recupero di Mendicino. Da domenica però sarà già campionato, con la Salernitana impegnata in casa della Lupa Roma e con una concorrenza spietata da superare, vedi Calil, Negro e Nalini. Ma Ettore Mendicino, dopo quello che ha passato, sicuramente non si farà impressionare da ciò.