LA STORIA

Mazzeo, un prete per amico: «Salerno e Foggia nel cuore»

Don Rosario De Rosa racconta il bomber di Torrione, obiettivo del cavalluccio marino

SALERNO - Il prete e il calciatore non potevano che essere amici. Sono facce della stessa medaglia: uno prova a scardinare i preconcetti sulla religione per portare la fede nel cuore della gente, l’altro a “sfondare” le difese avversarie per fare gol e portare la sua squadra alla vittoria. “Mestieri” così lontani che, però, non hanno impedito a don Rosario De Rosa e Fabio Mazzeo di trovare il giusto feeling. Il primo è il cappellano degli Ospedali Riuniti di Foggia e padre spirituale del club rossonero, l’altro è il bomber salernitano di Torrione, diventato beniamino dei supporters pugliesi a suon di gol. La loro è un’amicizia cresciuta nel tempo e iniziata oltre un anno fa, ai tempi del campionato di Lega Pro che ha sancito il ritorno in cadetteria dei satanelli. «Mi chiamarono a gennaio perché la squadra era quarta in classifica », spiega don Rosario che, oltre a diffondere il Vangelo, si diverte anche a difendere la porta della “Selecao Sacerdoti Italiani” - la “nazionale” dei curati - e di varie squadre dilettantistiche nel Foggiano. «Conoscevo il capitano Agnelli e mi sono approcciato a questi ragazzi che sono davvero bravi e umili. Dopo le prime messe, infatti, i nostri appuntamenti settimanali sono diventati fissi ». così è nata l’amicizia con Mazzeo, leader di una squadra che quest’anno ha sfiorato anche i playoff e rischia la B a causa dei problemi della società rossonera. «Fabio è un ragazzo educato e umile, cosa rara nel mondo del calcio. Mi ha chiesto di seguirlo nella preparazione al battesimo del suo ultimo figlio e ho conosciuto anche la sua famiglia. Ha davvero dei sani principi».

Domenico Gramazio