PALLANUOTO

Mariano Rampolla: «Rari Nantes più forte del blasone»

Il ds: «Siamo al di là di ogni aspettativa ma c’è ancora da lottare»

SALERNO - «Siamo avanti sulla tabella di marcia, ma dobbiamo assolutamente continuare così». Mariano Rampolla, direttore sportivo della Rari Nantes Salerno, ferma per via della sosta del campionato che riprenderà a partire dal primo febbraio, si gode la posizione di classifica della sua squadra, attualmente al sesto posto con Savona, prossimo avversario della formazione giallorossa al ritorno in vasca.

Direttore, qual è il bilancio del 2019 appena consegnato agli archivi?
Si è chiuso un anno fantastico, iniziato con la promozione in massima serie, e chiuso ora con una posizione di classifica francamente inaspettata, siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa. Abbiamo ottenuto alcune vittorie pesanti, penso ai tre punti conquistati in trasferta contro la Lazio, quelli ad esempio valgono doppio.

Siamo nel pieno di una sosta lunghissima, paura per un calo di concentrazione?
È sosta per tutti, chiunque può rischiare di abbassare la guardia. Ma devo essere sincero, guardando i risultati sul campo, sarebbe stato meglio andare avanti e proseguire questo momento positivo, battere il ferro finché è caldo. Da un punto di vista fisico, comunque, questa pausa è propizia: nelle ultime partite abbiamo sempre dovuto fare i conti con almeno 3-4 infortuni, spesso chi giocava nel weekend non si allenava in settimana, quindi sotto questo aspetto arriva al momento giusto per permetterci di recuperare forze ed energie.

Al rientro che Rari si vedrà?
Dico sempre che l’appetito vien mangiando, anche perché abbiamo chiuso l’anno addirittura con il rimpianto di aver perso diversi punti in extremis, senza considerare che ce la siamo giocata alla pari anche con squadre di caratura superiore. Dobbiamo però stare molto attenti, anche perché dietro di noi ci sono compagini che hanno allestito organici molto importanti, senza contare il blasone di alcune società che hanno vinto coppe e scudetti. Ecco, se ci trovassimo punto a punto con loro, sarebbe molto dura, ecco perché dobbiamo provare a tenere questi club a quanti più punti di distanza possibili.

Stefano Masucci

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