coppa dilettanti/l’aggressione

Marcucci: «Ho rischiato la vita Ma non denuncerò Caccavale»

SCAFATI. Errico Marcucci è tornato a casa. Dall’ospedale di Nola il via libera: niente naso rotto, nessuna conseguenza cerebrale. Tornerà in campo prestissimo, anche se ha riflettuto a lungo sul...

SCAFATI. Errico Marcucci è tornato a casa. Dall’ospedale di Nola il via libera: niente naso rotto, nessuna conseguenza cerebrale. Tornerà in campo prestissimo, anche se ha riflettuto a lungo sul farlo: «Se non vivessi ancora di calcio, sarei andato dal presidente a dire basta - afferma il bomber dall’abitazione casertana - perché non si può lasciare moglie e figlia per rischiare di non poter tornare più a casa per una partita. Grazie a tutti quelli che hanno contattato ma grazie soprattutto ad Amedeo Troianiello e Rosario Ferrentino, i miei salvatori col primo soccorso».

Racconta l’accaduto: «Al termine della partita con la Mariglianese, c’erano parecchi animi agitati, io sono il più vecchio ed ho tentato di calmare la situazione. Quando tutto sembrava finito, è calato il buio su di me». Caccavale l’ha colpito con un pugno e lui ha perso i sensi, facendo impaurire tutta la Virtus Scafatese: «Me l’hanno detto quando ho riaperto gli occhi, il mio aggressore non voglio manco nominarlo, si vergognasse per quel che ha fatto. Non lo denuncerò, spero che la sua coscienza lo aiuti».

Nemmeno la società sporgerà denuncia. Il presidente Andrea Vaiano però chiederà un incontro urgente al presidente del Comitato Figc Pastore per chiedere organizzazione diversa in partite importanti, misure adatte quando la Virtus riandrà a Brusciano per la sfida di campionato, il rispetto ovunque dell’obbligo di ambulanza a bordo campo (anche l’avversario Della Marca nel primo tempo ha rischiato dopo lo scontro di gioco con Abate). Per quel che concerne la coppa, resta da fissare la sede della finalissima. In caso di vittoria, la Virtus comincerà la fase nazionale nel girone con la pugliese Casarano. (m. m.)