Maniero-Coda, è caccia ai gol perduti

I centravanti di Bari e Salernitana fermi ancora a due reti. Il pugliese ricorda: «Avevo detto sì ma poi Fabiani tentennò»

SALERNO. «Mai possibile che solo qua gli attaccanti non segnino più?». Alla vigilia di Bari-Salernitana, sfida tra gemellati di curva, pure questa frase (già virale sui social network) affratella le tifoserie. Vivono lo stesso tormento: i loro bomber, Riccardo Maniero e Massimo Coda, segnano pochissimo, due volte a testa. Maniero, sogno estivo della Salernitana che poi ha scelto Coda, si è sbloccato subito, alla prima giornata, ma poi è andato in letargo: in 950’ giocati - 834’ con il Bari e la differenza in Coppa Italia a Catania, da calciatore con la valigia - ha realizzato due gol al debutto con lo Spezia, il 6 settembre, e un assist gol l’11 ottobre, contro il Lanciano.

Coda, invece, ha giocato in totale 611’. Ha finito il rodaggio: da tre gare non viene più sostituito e a Lanciano ha fatto due gol. “Doppietta” non è più una parola gradita a Bari, anzi una maledizione. Sulla pagina facebook ufficiale di Maniero, gestita dal suo staff, ecco cosa ricorda un tifoso dei galletti: “La maledizione della doppietta all’esordio. Caro Maniero, stai facendo la fine che fece Ebagua. Segna, segna, ma quando vuoi segnare?”.

Un tormento, un martellamento mediatico, uno spauracchio che Maniero ieri ha provato ad esorcizzare così: «Sono stufo di non segnare, adesso basta. Non è facile il mestiere del bomber. Lavoro affinché il gol arrivi al più presto. Me ne sono divorato uno clamoroso contro il Novara. Non voglio trovare scusanti: il problema sono io. Non servirebbe a nulla scaricare colpe verso i miei compagni. Adesso arriva la Salernitana e spero di far gol. Sono stato vicino al club granata: avevo già trovato l’accordo con la società ma poi sono sorti degli intoppi, la società campana ha tentennato ed infine si è inserito il Bari».

Maniero, 28 anni, cognome nella lista di Fabiani quando dialogava col supermarket Catania, è stato poi depennato per problemi di buonuscita e contropartite. C’avevano creduto e sperato tutti.

Pure Schiavi, suo compagno di stanza a Torre del Grifo: «Vedrete che verrà pure lui». Non sarebbe accaduto anche perché Bari e Salernitana, cioè Paparesta e Lotito, su Maniero non si sarebbero mai ostacolati. «Non faremo nessuna asta. Maniero è padrone del suo destino», ripeteva Paparesta cautelandosi con un flirt con Bianchi. Fabiani, invece, aveva già preparato la gente al nuovo identikit: «I migliori affari sono quelli che non si fanno più. Ci vuole pazienza: i migliori affari si fanno alla fine, in.. Coda».

Il giocatore cavese, 27 anni martedì prossimo, ha fatto vedere le cose migliori in trasferta, dopo i rimpianti maggiori: aveva sbagliato il gol del potenziale 0-2 a Brescia, il 12 settembre; si era fatto rimpallare sotto porta a Pescara, il 22 settembre. Fu presentato dopo Salernitana-Bari all’Arechi. Era il 29 agosto, era amichevole ma a bordo campo lo volle fortemente Fabiani per dare un segnale, per invogliare a dimenticare Maniero e anche Calil, che di lì a poco sarebbe partito. «Non gioca da maggio, deve carburare» disse Torrente in avvio.

Ora ha fatto il tagliando: «Finalmente Coda può giocare gare e non spezzoni, perché non restiamo più in inferiorità numerica». Maniero, invece, ha fatto il cammino inverso: titolare inamovibile in avvio, contro le piemontesi Pro Vercelli e Novara ha giocato 64’ e 33’.

E chi segna, adesso? Il Bari in attacco va col contagocce (12 gol, salvata nelle ultime sfide da un’autorete, da Valiani, da Rada). La Salernitana vince se segna Gabionetta. Ora Bari e Salernitana aspettano Maniero e Coda. Nella sfida che vale serenità e solidità delle panchine, un loro gol può scrivere una nuova storia.

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