La delusione di Lotito all'uscita dallo stadio Arechi

LA DELUSIONE

Lotito furioso: «Dovevamo mangiarceli»

Il co-patron della Salernitana amareggiato per il risultato conm il Bari. «Nella ripresa non si è giocato. Serviva ferocia che non ho visto. Ci è mancata la spinta»

SALERNO. Fu spettacolo l’anno scorso in campo ma stavolta ci si è divertiti solo sugli spalti. Sedicimila spettatori all’Arechi durante il lunch match ma i calci, nel secondo tempo, hanno preso il sopravvento sul calcio giocato. Nulla di spiacevole da segnalare, certo, ma durante gli oltre novanta minuti la noia ha nettamente avuto la meglio. Troppe interruzioni, gara spezzettata ed inevitabile pari scialbo che non può far felice nessuno. Bari e Salernitana restano appaiate in classifica a quota 51 ma il patron Lotito avrebbe voluto qualcosina in più dai suoi. Lo si percepisce nelle sue parole piene di rammarico. «In altri tempi il pareggio contro il Bari avrebbe rappresentato un buon risultato, stavolta noi ne siamo usciti penalizzati». Che tradotto vuol dire una sola cosa. Il divario con i pugliesi si è nettamente assottigliato. Il gap non è quello di una volta e questa Salernitana può competere ad armi pari con chi, da inizio anno, punta in grande e sogna un ritorno in A. «Abbiamo più contenuto che attaccato, soprattutto nella ripresa. Con il senno del poi è sempre facile parlare ma certo, con una squadra al completo sarebbe stata forse un’altra partita», commenta Lotito che fa riferimento al forfait di Sprocati che ha tolto corsa e vivacità alla corsia destra. «Peccato per lui ed Improta, sarebbe servito molto un esterno veloce in una gara simile. Nel primo tempo c’è stata una prestazione più che discreta, abbiamo costretto Micai a fare buoni interventi. Ma per vincere serve più cinismo, cattiveria, e non ho visto quella spinta emotiva presente nell’ultima partita in casa».
Tambureggiante e vivace, intraprendente e vogliosa: la Salernitana della prima frazione ha saputo impensierire un Bari apparso intimorito, a tratti alle corde, ma nella ripresa è mancata totalmente la determinazione e l’atteggiamento positivo che si era visto nei primi 45’. «Nel secondo tempo la partita non si è praticamente giocata. Abbiamo fatto troppi errori dettati da una scarsa concentrazione e ne abbiamo pagato le conseguenze. Il Bari non ha ci ha creato nessuna difficoltà, nel calcio conta segnare, se non si fa non si vince». Lunedì all’Arechi arriva il Frosinone, ieri vittorioso dopo settimane complicate, ed è una partita - quella contro i ciociari - iniziata per Lotito già tempo fa. Maurizio Stirpe, numero uno del Frosinone, prima delle elezioni per la carica di presidente della Lega di serie B si è fermamente opposto alla candidatura del patron granata che però pensa solo al campo. «Stirpe non fa più parte della Figc, il problema di fondo è il campo, vedremo che partita farà la Salernitana. Mi auguro solo che ci sia una ferocia agonistica diversa rispetto a quella vista con il Bari e che la squadra comprenda l’importanza della prossima gara perché è l’ultima chance per competere ad alti livelli». Pungola e sprona la Salernitana: Lotito non ha peli sulla lingua, chiede un ultimo, considerevole sforzo per tentare l’aggancio alla zona playoff dopo una rincorsa che rischia di frenarsi sul più bello. Molto dipenderà dalle dirette concorrenti ma serve necessariamente tornare a vincere. «In campo ci vanno i giocatori, non il presidente. Ci fossi io, mi mangerei l’erba». Nulla è però precluso: restano ancora 360’ di speranza per sognare ancora in grande. Lo sa bene Lotito, desolato ma pure fiducioso. «Mancano ancora 4 gare, è chiaro che questo pari non ci aiuta. Potevamo ottenere una vittoria viste le opportunità avute ed il gioco espresso nel primo tempo».

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