Lotito-Citarella, già scintille da derby

Il patron della Salernitana guida la rivolta a Firenze: «Soldi in base al bacino d’utenza». E il rossonero: «Ma che dice...»

SALERNO. Ieri si sono scambiate punti di vista, opinioni contrastanti in un contesto istituzionale. Domani, chissà, potrebbe essere derby. Salernitana e Nocerina, cioè Lotito e Citarella, si sono punzecchiate in Lega Pro sulla divisione delle risorse derivanti dalla Legge Melandri. «Bacino d’utenza da salvaguardare, meno soldi alle squadre ospiti, contributi uguali per tutte le società, con o senza giovani under 25 in rosa». Lotito ha fatto irruzione nella riunione convocata a Firenze per tutti i club e ha dettato le sue regole. Al cospetto di Macalli, Ghirelli e Covisoc, incassando i consensi di Perugia, Pisa e Frosinone ma anche i mugugni della Nocerina, il presidente laziale ha chiesto di cambiare le regole e il sistema. Vuole che la torta tenga conto delle piazze col blasone e degli stadi pieni. Raccontano che Citarella abbia replicato a muso duro. «Non c’è stata lite - ha chiarito Lotito - quando ho parlato gli altri annuivano, altro che scontri».

Sul tavolo ballano 24 milioni di euro derivanti dalla Legge Melandri, divisi in due tranche. La prima, il 60% dei proventi, non lascia scontenti: il 50% è infatti diviso in parti uguali tra compagini di Lega Pro, il 5% in base al bacino d’utenza e l’altro 5% in relazione alla classifica. Il problema è l’altra tranche del 40%, quella discrezionale, che ripartisce la Lega a proprio piacimento. «Noi ci battiamo per la restante parte – ha infatti precisato Lotito - ho chiesto alla Lega di dividere il restante 40% in tre parti. Il bacino d’utenza deve fare la parte da leone in questa spartizione perché una cosa è la Salernitana, se porta tanta gente allo stadio, un’altra la squadra che si avvantaggia della presenza di tanti tifosi granata al seguito facendo l’incasso dell’anno. Poi conta la posizione in classifica e infine c’è la rosa con i giovani che non può beneficiare di maggiori incentivi, altrimenti si vanificano gli sforzi di chi investe e costruisce per il salto di categoria».

Quindi in totale vorrebbe il 35% assegnato al bacino d’utenza. L’iva sui biglietti, a Salerno, è un vecchio cavallo di battaglia, così come l’incasso che s’assottiglia quando è depurato da spese, Siae e altre tasse. A Firenze, non a caso, Lotito ha proposto l’eliminazione (in subordine la riduzione) della percentuale d’incasso da girare alle società ospiti. Infine si è battuto per la rivisitazione della regola dell’under: vuole sia facoltativa e comunque non legata a forti incentivi economici per chi manda in campo una squadra con media età inferiore ai 25 anni. Su questi punti il confronto è diventato serrato: s’è inalberato il presidente della Nocerina. «Lotito ha le sue convinzioni – ha replicato Citarella - ma io ho vissuto per anni questa Lega e conosco i problemi di tanti club. Lotito vuole il rispetto del bacino d’utenza, che già c’è, e si batte per ridurre o azzerare la percentuale d’incasso agli ospiti, stabilita con una norma regina, statutaria, in assemblea. Se ha la forza di cambiare anche la norma statutaria, lo verificheremo strada facendo».

Intanto Lotito ha aperto un fronte, ha invitato a una lunga riflessione. «Non abbiamo deciso, non dovevamo farlo ma neppure avremmo potuto, alla luce dei dissidi emersi – ha infatti spiegato il presidente di Lega Pro Macalli – è stata una riunione interlocutoria, nata per tastare il polso. Lotito si batte per il bacino d’utenza e la classifica. I club piccoli, invece, s’aspettano soldi a pioggia per la valorizzazione dei giovani. Non esistono posizioni più o meno dominanti: ogni presidente esprime una valutazione e la decisione finale verrà presa in Assemblea a luglio inoltrato, non prima delle iscrizioni, della definizione degli organici, del Consiglio direttivo».

Pasquale Tallarino

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