«Lotito? Cambiato marcia Adesso il mix è esplosivo»

L’ex diesse Carlo Susini giudica e promuove le operazioni di mercato invernali «Oiko è un predestinato, Ronaldo e Zito super e Mamadou deve solo crescere»

SALERNO. «Oikonomidis è un predestinato, un “giovane vecchio”. Tounkara, invece, un cavallo di razza, da non lasciare a briglia sciolta. Loro e Ronaldo sono il nuovo che avanza. Lotito ora ha inviato a Salerno i migliori». Carlo Susini, ex dirigente della Salernitana, persona di fiducia di Lotito «col quale i rapporti sono sempre ottimi», è stato all’Arechi venerdì su invito di Fabiani, ed ha assistito alla sfida al Brescia.

Impressioni ricavate?

«Gente nuova, unita a recuperi d’eccellenza, fa ora della Salernitana un telaio di qualità: ci sono malizia e gioventù, piedi buoni per mandare in porta e gambe che cominciano a mulinare chilometri. La squadra mi pare anche in netta ripresa atletica».

La Salernitana dei giovani?

«Certamente s’è abbassata la media età per lasciar posto al giusto mix. Oikonomidis lo conosco bene: è già maturo per l’età che ha, dimostra di non essere emozionato ma fa le cose semplici e complicate allo stesso modo. Ha qualità per essere realizzatore, è un freddo tant’è che calcia benissimo pure dal dischetto. Un esterno per qualità e per corsa ma può fare pure la seconda punta perché tiene palla ed è smaliziato. Ha una straordinaria tranquillità mentale. E’ un giocatore predestinato».

Arriva Tounkara. Con qualche anno di ritardo?

«Meglio tardi che mai. Ha vent’anni, un po’ più giovane di Oiko ma c’è differenza. Tounkara va gestito mentalmente. Due anni fa, quando lo vedevo nella Lazio, avevo pronosticato pure a Lotito un futuro importante. Non fu possibile portarlo a Salerno all’epoca. Sull’esterno, fa della corsa diritto per diritto la sua arma migliore, perché ha una falcata importante. E’ un ventenne diverso da Oikonomidis: qualche volta bisogna consentirgli di sbagliare, in tutti i sensi, insomma bisogna chiudere un occhio. Deve maturare in maniera tranquilla, altrimenti diventa un panettone che dentro è crudo. Può fare l’alternativa a Coda, perché ha fisicità ed è duttile. Se impara a mordere il freno e capisce che c’è un tempo per tutto, può trasformare l’esperienza a Salerno in suo trampolino di lancio».

Lotito ha dato un’impronta fortemente laziale al mercato di riparazione della Salernitana. Se l’aspettava?

«Un po’ sì. Stavolta arrivano i migliori, giocatori già da prima squadra. Scelta inevitabile, per evitare il replay di Zampa: ora trova spazio altrove, s’è formato ma quando arrivò a Salerno pagò dazio alle pressioni, all’ambiente, alla tensione emotiva. Non può capitare adesso, non può esserci l’esperimento perché la Salernitana adesso gioca finali. Lotito sta pescando nel vecchio serbatoio ma va sul sicuro: arrivano giovani ma bravi, pronti».

Pure la difesa è la culla di tanti nuovi virgulti...

«Bagadur è un gigante. Ha personalità, sa uscire palla al piede, risoluto. Può fare benissimo ed avrebbe pure un ottimo maestro: con la sua sicurezza e calma, Bernardini è il partner appropriato per i giovani talenti. Prce è un altro da seguire ma ha altre caratteristiche e bisogna far attenzione anche a qualche intoppo di natura fisica che talvolta alla Lazio l’ha un po’ condizionato. Però ha qualità, esuberanza. Un consiglio che darei è che devono tirare di più in porta, soprattutto le mezz’ali e cioè Zito. Ronaldo può crescere tanto: deve sveltire il passo ma ha visione e smista bene il pallone, piedi buoni e cervello acceso. Coda può solo migliorare: è uno che sgobba per la squadra ed è necessario che in fase realizzativa sia supportato, perché può perdere lucidità». (p. t.)