SALERNITANA

Lombardi fa dietrofront"Con Castori è tutto ok"

Ieri il chiarimento con il tecnico, presente anche Murolo. E dopo l'allenamento Di Napoli: "Che c'entro io? Non so niente" dice con un sorrisetto sornione

«Mister, come va?». Castori s’è sentito chiamare alle 18.20: aveva appena messo il fischietto in bocca per ordinare il cambio di campo, all’Arechi. Alle spalle del tecnico, su una panchina in ferro battutto, erano seduti Antonio Lombardi e Vittorio Murolo, l’amico fraterno, il vice presidente, uno dei padroni del vapore. Il socio romano è partito da Cassino in anticipo rispetto alle abitudini. Non nel giorno della partita. Di martedì, perché voleva capire che aria tirasse; voleva sincerarsi che la settimana che porta al suo derby col Frosinone fosse stata inacanalata sui binari giusti. E poi c’era da parlare con la vecchia guardia.
Con Fusco, Di Napoli, Russo per alcuni dettagli legati al felice epilogo della passata stagione. Con Lombardi, Murolo s’è fermato ad ammirare due perle del compaesano Carcione (gol e palo). Al triplice di Castori, i presidenti si sono diretti verso Castori. Il summit annunciato s’è consumato lì, sul campo, anzi sotto il tettuccio della panchina, luogo simbolico, terreno di decisioni tecnico-tattiche. Lì i soci e il mister hanno fatto il punto. Lì Lombardi ha sibilato; Murolo ha sorriso e annuito; Castori ha arrotolato il cronometro al dito e ondeggiato con le braccia, come a simulare movimenti, posizioni, convinzioni. I tre sono diventati all’improvviso quattro.
E’ arrivato Di Napoli. Guarda caso, come se si stesse parlando di lui. Abbracciato da Murolo, salutato da Lombardi, benedetto da Castori, Re Artù coi capelli impomatati, il volto abbronzato e la maglia all’ultima moda ha fatto un figurone nella zolla di campo, di grande impatto scenico. Una volta fuori dal torello, di ritorno negli spogliatoi, Di Napoli ha guardato sornione i cronisti ma non s’è lasciato scappare una virgola: «Non so, che c’entro io? Ragazzi ci vediamo ad Eboli per l’allenamento».
Quando Castori ha sciolto la seduta e congedato "Kinghe" che faceva scatti e cross a profusione, era ormai quasi buio. Murolo s’è fatto l’ultima fumata di sigaro. Lombardi ha sorriso e scherzato: «Ho partecipato alle elezioni di Miss granata, ma non ho votato per nessun mister dei tifosi. Il mio mister? Andiamo d’amore e d’accordo. Castori sta facendo benissimo. Non ho mai litigato e mai l’ho criticato. Tutto ok, siamo una famiglia.Non è scoppiata nessuna bomba». E Fabiani? Defilato da qualche tempo. Ieri assente per impegni, fuori Salerno. Senza il diggì, la società ieri ha messo Cosimo D’Angelo, cognato del presidente, a "schermo" della squadra, anello di congiunzione con il club. Avvezzo ai giovani del vivaio granata, D’Angelo non ha avuto difficoltà a familiarizzare subito con il ventenne Umunegbu. L’ha introdotto lui alla stampa, insomma da accompagnatore in pectore. Per tutto l’allenamento, D’Angelo è stato l’occhio della società all’Arechi: ha parlato a lungo con i calciatori ed i magazzinieri, s’è orientato, ha preso le misure allo stadio e agli equilibri di spogliatoio, in vista di una più assidua vita di campo. Con lui Salvatore Avallone, un po’ team manager e un po’ direttore, in attesa di ufficialità e comunicazioni di servizio.
Pasquale Tallarino