EMERGENZA GRANATA

Lombardi e Fabiani processano giocatori e staff

Di Napoli recuperato, Pestrin e Soligo ancora in forse

Il diggì Angelo Fabiani chiede di essere ascoltato. «Come mai chiedo io un’intervista? Beh, ogni tanto avrò voglia di parlare, no? Il giocatore che parlerà dopo? Non l’abbiamo ancora sorteggiato». Di battuta in battuta, accompagnato dal responsabile area comunicazione della Salernitana, Francesco D’Ambrosio, il direttore generale granata raggiunge i giornalisti sulle poltroncine della tribuna dell’Arechi, a metà pomeriggio «così - scherza - speriamo che non vada in onda in fascia protetta».
Fabiani esordisce con una fugace intrusione in campo medico prendendo in prestito diagnosi: «A Salerno ogni raffreddore rischia di diventare bronco-polmonite». Parla di «tromboni e trombati che forniscono inesattezze ai giornalisti, quindi materiale per documentare presunte voci su infortuni, diagnosi eccetera; il giornalista fa il suo mestiere ma i tromboni silurati vengano da me che spiego io».
Prima delle considerazioni, l’area comunicazione tratteggia il contesto e fornisce lo spunto: «C’è stata una riunione con la squadra». Fabiani incontra i giornalisti mentre Lombardi si congeda dopo un salto all’Arechi. Prima della separazione, arrivano insieme sul prato. Presidente e dg scambiano opinioni. Focalizzano gli spunti salienti della riunione convocata e consumata con squadra e staff. Medico, preparatori, fisioterapisti, massofisioterapisti sono, invece, distribuiti tra prato, tunnel e palestra per preparare strumenti di lavoro: birilli, ostacoli, cerchi, poi anche pesi che verranno trascinati in corsa dai calciatori. Alle 16.35 Castori prende possesso del terreno coi granata. Lombardi e Fabiani raggiungono la panchina. Dalla quale vien fuori solo Lombardi dopo qualche istante. Per ritornare al lavoro non prima d’aver stretto la mano al nutrito staff sanitario, allineato su una fila di poltroncine, nel campo per destinazione: il medico Leo, il masso fisioterapista Iacchetti, il fisioterapista Calvanese, il preparatore Scarpellino, il secondo preparatore. E’ Salvatore D’Andrea, origini cilentane, di Marina di Camerota, recenti esperienze con la Paganese, all’attivo anche la preparazione atletica del nuotatore Rosolino. Tempo 15’ e Castori recupera quasi tutti gli effettivi (così il bollettino del medico: Soligo differenziato, fisioterapia per Grando dopo l’operazione al ginocchio) per la partitella a ranghi misti. In tempo per riavere Marchese, Ciarcià, Di Napoli, Soligo, Peccarisi, Turienzo, Fusco di ritorno dalla palestra con D’Andrea; Fava, Barrionuevo, Scarpa, Gerardi e tanti altri di ritorno dagli esercizi di Scarpellino, corsa coi pesi attaccati alla corda.
Quando il puzzle è completo, Fabiani esordisce, cominciando dalla visita del presidente. «E’ venuto a trovarci -spiega - ed ha rincuorato i ragazzi come un padre di famiglia deve fare. Ha rincuorato o strigliato? C’è poco da strigliare, speriamo che l’intervista vada in orario dove non ci sono i bambini. Stiamo facendo un buon torneo, siamo agli ottavi di Coppa col Napoli. Non è poco. I campionati non si vincono ad agosto, settembre, ottobre. Certo è che se dopo una sconfitta in casa già trapelano polemiche stupide... Cosa mi ha dato fastidio? Non ho capito come ci si possa fare incantare da polemiche di qualche trombato. Sarà un silurato. Venga da me e gli faccio capire. Ovviamente non a chi scrive ma a chi apre bocca per informare su stupidaggini. Aggrappati a Pestrin? Mai fatto. Né aggrappati a Di Napoli quando non c’è stato. Nella Salernitana non ci sono prime donne. Aspettiamo Pestrin è un giocatore importante come tanti altri che abbiamo. Non penso al mercato e mi accontento degli uomini che abbiamo. Sta passando un’idea di squadra ridotta all’osso ma non è così. L’organico di 20 non lo impongo io, le carenze di strutture delle giovanili non dipendono da me, per fare grandi cose ci vuole pazienza».
Pasquale Tallarino